Ales, il giubileo del mondo del volontariato
Stefano Arduini, direttore di Vita, ha sottolineato l’importanza di promuovere il “prendersi cura” anche fra i giovaniVideo di Valeria Pinna
Ad Ales oggi si è svolto il Giubileo del mondo volontariato, organizzato dalla Diocesi di Ales-Terralba con la benedizione del vescovo Roberto Carboni. Un momento di riflessione in cui è stata ribadita la necessità di coinvolgere i giovani.
Nel teatro San Luigi, rappresentanti di vari associazioni hanno risposto all’appello di don Marco Statzu, direttore della Caritas diocesana di Ales-Terralba e dell’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro. Subito il confronto con Stefano Arduini, direttore responsabile di Vita.it e del magazine Vita che ha sottolineato l’importanza di promuovere il volontariato. «Promuovere l’ideale del “prendersi cura dell’altro” contribuisce a una società migliore, più volontari ci sono nella comunità e più la comunità sta bene».
Un ruolo indispensabile del mondo del volontariato che in tutta Italia conta circa 400mila organizzazioni, in Sardegna sono oltre 4mila. ««Il terzo settore è in crescita anche perché aumentano i bisogni di una popolazione che invecchia – ha sostenuto Arduini – il volontariato coinvolge oltre 4 milioni di persone ma c’è una flessione che riguarda i più giovani». I ragazzi non vogliono impegnarsi? «Oggi i giovani hanno una prospettiva del mondo, la tecnologia e l’era digitale offrono molte più opportunità rispetto a quelle di cinquanta anni fa – ha evidenziato il direttore della piattaforma del terzo settore – La partecipazione civica è bassa, come dimostrano anche i risultati elettorali però bisogna cercare di trasmettere il valore di questo impegno». Fondamentale quindi la promozione del volontariato nel territorio. «Partecipare significa assumersi delle responsabilità, contribuire al bene della comunità, individuare i problemi ma anche immaginare le soluzioni e cercare di incidere sulla politica». Da don Statzu un appello ai ragazzi: «Ci sono tanti ambiti in cui impegnarsi dalla cultura alla cura delle persone disabili, dallo sport alla natura, dal pronto intervento alla musica – ha detto – ognuno può offrire le proprie competenze, può bussare alla porta delle associazioni e dire cosa posso fare io?».