A Oristano è stata istituita la tassa di soggiorno. La proposta della Giunta Lutzu è stata approvata a tarda notte dal Consiglio comunale tra mille perplessità sollevate dalla minoranza e gli occhi attenti degli operatori del settore extralberghiero, che hanno seguito l’intera assemblea.

È stato l’assessore al Bilancio Massimiliano Sanna a illustrare l’argomento: "È stato un percorso lungo per cercare di capire come aiutare la nostra città e il settore del turismo in particolare". Da qui l’idea di un’imposta di soggiorno (condivisa anche con i sindaci di San Vero Milis e Cabras) da reinvestire per lo sviluppo del territorio, "che non graverà sui residenti o sugli operatori, ma sarà un contributo che chi soggiorna in città darà al territorio".

Sanna ha ricordato che si tratta di una tassa sperimentale e che il regolamento potrà essere modificato. L’ipotesi è di un euro al giorno per gli alberghi e cinquanta centesimi per le strutture extra-alberghiere, per i primi sette giorni di permanenza nel territorio, che a Oristano potrebbe portare circa 200mila euro (proiezioni basate sulle presenze turistiche degli anni precedenti).

Molto critica la consigliera Pd Maria Obinu che ha chiesto di ritirare la proposta: "State creando grossi danni alla città e agli operatori" ha detto. Il presidente della commissione Bilancio Angelo Angioi ha ribadito che si tratta di una proposta che può essere migliorata. Il sindaco Lutzu ha sottolineato che "la tassa di soggiorno serve per potenziare i servizi, stiamo cercando di costruire un’offerta turistica migliore".

Valeria Pinna
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