Omicron, gli esperti: “Un errore sottovalutarla, contagi in crescita anche in Sardegna”
Vaccini, dati sardi migliori della media nazionale. I virologi: “Ma bisogna fare di più”
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Il ministero della Salute alza l’allerta sulla variante Omicron, che in Italia registra una quindicina di casi, due dei quali nell’Isola.
E mentre l'Istituto Superiore di Sanità spinge sul sequenziamento dei tamponi sospetti non pochi scienziati avvisano che sì, si tratta di una variante più infettiva di Delta ma meno sintomatica.
E’ arrivata anche la conferma dall'Ema, l'Agenzia europea per i medicinali: “I dati preliminari suggeriscono che i casi della variante Omicron sembrano essere perlopiù lievi, ma è necessario raccogliere più prove per determinare se lo spettro di gravità della malattia causato da Omicron è diverso da quello delle precedenti varianti. Solo il tempo lo dirà”.
Cautela, dunque. È ciò che consiglia l'epidemiologo Giovanni Sotgiu, docente di statistica medica dell'Università di Sassari e preside di Medicina: “Nella provincia di Gauteng, l'area del Sud Africa dove per prima si è diffusa la variante, i casi gravi da Omicron sono aumentati più del 25% nelle ultime 24 ore. Andrei cauto, quindi, prima di parlare di un'infezione non grave”. Quel che è necessario vedere, “è innanzitutto come tende a svilupparsi il virus nel contesto geografico e solo successivamente, come già per le varianti Alfa, ovvero l'Inglese, e Delta, si fa una valutazione sulla severità. D'altronde parliamo di una forma d'infezione che nella maggior parte dei casi risulta essere asintomatica, per cui la severità la possiamo vedere con numeri più alti di quelli attuali”.
Anche la Sardegna deve stare in allerta, come tutto il Paese: “In Italia la situazione sta peggiorando gradualmente ovunque, e vediamo che i contagi sono in aumento anche da noi. Certo, abbiamo elementi epidemiologici più favorevoli come l'isolamento e la bassa densità di popolazione, ma bisogna ripetere che il vaccino va bene insieme con gli altri interventi, cioè mascherina, distanziamento, ventilazione dei locali, igiene delle mani. Soprattutto davanti a questa variante che, secondo gli studi, ha un vantaggio di crescita settimanale che va dal 189 al 260% rispetto alla Delta”.
VACCINI – Intanto le terze dosi della vaccinazione anti Covid avanzano, nel Paese e in Sardegna, e si risvegliano anche le prime: mille in media ogni giorno nell'Isola negli ultimi quattro giorni (dati della piattaforma di Poste italiane) rallegrano. “Vero, ma non risolvono: se la popolazione non si protegge col vaccino, e sono ancora troppe le persone non immunizzate, insorgeranno nuove varianti potenzialmente più pericolose e i contagi aumenteranno”, dice Carlo Contini, sassarese, docente di Malattie infettive e direttore dell'omonimo reparto nell'ospedale universitario "Sant'Anna" di Ferrara.
Il ciclo completo nell'Isola è stato assicurato a circa 1.267.000 persone. Di queste 231mila hanno "incassato" anche la terza dose, pari al 15%. “Un ottimo ritmo - commenta Maurizio Marcias, responsabile della campagna vaccinale dell'Ats Azienda tutela della salute Sardegna – che ci pone al settimo posto in Italia come capacità vaccinale”.
(Unioneonline)
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