Perdasdefogu come Chernobyl, Hiroshima, Nagasaki e Fukushima. Dal palco dell'Arena Sant'Elia di Cagliari, in occasione del concerto del 12 agosto, Piero Pelù ha accostato il paese ogliastrino ai centri in cui sono avvenuti disastri nucleari con eredità radioattiva per le popolazioni.

Le sue parole hanno turbato i cittadini del centro in cui, dal 1956, ha sede il Poligono interforze del Salto di Quirra che sforna un migliaio di buste paga al mese tra militari e civili ed è quindi prima fonte di reddito del paese.

IL CASO - Al termine di uno dei tanti concerti dei Litfiba, band di cui è l'anima trascinante, il cantante fiorentino si è rivolto al pubblico, interrogando i suoi fans: "Ragazzacci, qualcuno si ricorda di Nagasaki e Hiroshima? Qualcuno si ricorda di Fukushima e di Cernobyl?".

Incassata la replica entusiasta della folla, la rockstar ha insistito: "Qualcuno conosce anche Perdasdefogu, allora: è la stessa mer..., è la stessa mer...". Agli applausi è seguito il suo appello: "Chiudere quei ca...…di poligoni di tiro". Concluso l'intervento antimilitarista Pelù ha riscaldato i fans con Resta.

L'ARTISTA - Ieri Pelù, travolto dalle accuse dei cittadini di Perdasdefogu, ha spiegato la sua posizione: "Con il massimo rispetto per chi lavora nei poligoni occorre ricordare che esistono una commissione d'inchiesta parlamentare Uranio impoverito presieduta dall'onorevole Pd, Giampiero Scanu e uno studio del professor Annibale Biggeri di Statistica medica dell'Università di Firenze sull'inquinamento e i pericoli delle aree militari sarde, in particolare di Teulada e di Quirra".

Pelù ha concluso sostenendo che non ne può più di sentirsi dire "dagli amici sardi, popolo notoriamente longevo, che parenti e conoscenti sono in chemioterapia o purtroppo scomparsi per tumore".
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