Freddato nella piazza del paese a colpi di pistola. È morto così ad Arzana il 52enne Vincenzo Beniamino Marongiu, pregiudicato del posto. L’omicidio è avvenuto stamattina, intorno alle 9, sul posto i Carabinieri di Lanusei. La dinamica è ancora da ricostruire ma si scava nel passato della vittima, con diversi precedenti alle spalle.

Risale al 2016 l’arresto con l’accusa di coltivazione di stupefacenti (marijuana) ai fini di spaccio. Marongiu e altri tre compaesani erano stati sorpresi dai militari con le mani nel sacco, in una casa diroccata nel centro del paese che era diventata il loro “quartier generale”. Poi il rocambolesco tentativo di fuga sui tetti delle case circostanti, non andato a buon fine. A casa della vittima era stata anche sequestrata una pistola Beretta con matricola abrasa e una carabina Weihrauch Hw 977 calibro 4.5. 

Nel 2018 un altro arresto per traffico d’armi ed esplosivo, quando dopo una vasta operazione congiunta dei carabinieri, della polizia e del Nucleo investigativo del corpo forestale regionale sono scattate le manette per quattro persone, incluso Marongiu. L’indagine, aveva portato anche alla scoperta di un traffico illecito di stupefacenti e di reati contro il patrimonio.

E ancora, nel 2021, la vittima – insieme ad alti 33 sardi –  era finita nuovamente nei guai per scavi clandestini e rivendita di reperti archeologici all’estero. Le indagini erano partite da un blitz delle Forze dell’ordine nei pressi di un nuraghe in agro di Arzana. Da quell’episodio il via alle indagini, che hanno portato alla luce l’esistenza di diverse associazioni a delinquere, tutte collegate tra loro. Nel gruppo di Arzana, anche Vincenzo Beniamino Marongiu. 

(Unioneonline/v.f.)

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