In Ogliastra torna l'allarme Lingua blu. E genera apprensione tra gli allevatori ogliastrini, memori delle stragi causate dal morbo in tempi non proprio recentissimi ma mai dimenticati. È bastato trovare sessanta pecore positive al virus, con chiari sintomi di malattia, in due allevamenti di Bari Sardo per indurre l'assessorato regionale alla Sanità, servizi veterinari e pastori stessi a innalzare nuovamente il livello di guardia.

MORBO E ANTIDOTI - I capi positivi al virus - tutti non vaccinati, quest'anno non era prevista profilassi - sono tutte pecore adulte, di proprietà di Carla Scattu e Adamo Murgia. Nella prima azienda, alla vigilia di Ferragosto, ne erano stati individuati 12, diventati quaranta venerdì scorso. Nella seconda erano 15 e adesso sono venti. Gianni Salis, capo di Gabinetto dell'assessorato alla Sanità, invita tutti alla prudenza. "Attendiamo a giorni l'esito delle analisi per accertare se siamo in presenza del sierotipo 1 oppure del sierotipo 4". Contro il primo le pecore erano state vaccinate nel 2016 mentre per quest'anno la campagna di prevenzione non prevedeva la profilassi considerando sufficiente l'immunità pregressa. Nel secondo caso, più raro, la vaccinazione non è preventiva ma successiva.

I DUBBI - C'è dunque un buco nella campagna di prevenzione? Premesso che nessun vaccino è infallibile, Salis tende comunque a escluderlo, confortato dai precedenti. "A differenza del passato - dice - negli ultimi tre anni nessun ovino è morto di Lingua blu. Il metodo innovativo adottato funziona, grazie anche all'efficienza dei servizi veterinari. Il monitoraggio avviene attraverso gli animali sentinella. Che vengono controllati regolarmente".

COLDIRETTI - Il mondo delle campagne, in Ogliastra, ovviamente è in agitazione, Coldiretti condivide la preoccupazione ma è fiduciosa. "I vaccini ci sono - commenta Luca Saba, direttore regionale dell'associazione di categoria - e hanno funzionato. Mi preoccuperei se l'infezione non fossa già conosciuta, ma ci trovassimo in presenza di un nuovo virus per il quale mancano i vaccini". Allora sì che sarebbero dolori.

© Riproduzione riservata