Prima udienza di fronte al gup di Lanusei Nicola Clivio per 13 indagati nell'ambito dell'inchiesta relativa alla sparizione di 25mila provette contenenti materiale biologico trafugate nell'agosto 2016 dai laboratori Genos di Perdasdefogu.

Mario Pirastu e la sua collaboratrice Simona Vaccargiu sono sospettati di furto aggravato in concorso per essersi impossessati di 25mila provette col materiale biologico donato da 15mila ogliastrini.

Amministratori, consiglieri di Genos e SharDna, medici e collaboratori sono sospettati a vario titolo di aver trattato illecitamente i dati personali e di non aver tenuto conto dei provvedimenti emessi dal Garante della privacy.

L'udienza è stata subito aggiornata in seguito alle istanze dei legali. L'avvocato Gallus, difensore di Mario Pirastu, ha chiesto che il processo venga spostato a Cagliari, in quanto uno dei reati sarebbe stato compiuto lì.

Analoga richiesta è stata avanzata dall'avvocato Concas, difensore di Maurizio Fossarello.

Gli indagati, che nel settembre scorso avevano ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini, sono Maurizio Caddeo, 55 anni, di Cagliari, Mariano Carta, sindaco di Perdasdefogu, Maurizio Fossarello, 65 anni, Tiziano Lazzaretti, Pier Giorgio Lorrai, presidente di Genos, Renato Macciotta, 52 anni di Cagliari, Walter Mura, (59), ex sindaco di Perdasdefogu, Ercole Perino, 50, ex vicesindaco di Talana, Mario Pirastu, genetista, 69 anni, inventore di SharDna, Maurizia Squinzi, Franco Tegas, (54), sindaco di Talana, Simona Vaccargiu, Mauro Valsecchi.
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