Piccioni, guerra senza quartiere a Bari Sardo. Anzi, pure dentro il quartiere. Nel senso che anche in aree private, oltre a quelle pubbliche, è vietato dare da mangiare ai pennuti. Dalle piazze ai giardinetti, ma ora l’azione di contenimento della popolazione dei piccioni si spinge fin dentro la proprietà privata.

E chi sgarra rischia multe salatissime fino a 500 euro. Ivan Mameli dichiara guerra al volatile più urbano che si conosca a queste latitudini, entrato nel mirino dell’amministrazione comunale. Il Comune di Bari Sardo ha deciso di intervenire per contrastare le criticità di carattere igienico-sanitarie, che possono portare disagi connessi sia all’accumulo di guano maleodorante, per l’estetica e la salubrità degli ambienti, anche domestici, sia al rischio potenziale di malattie infettive e parassitarie.

«La presenza incontrollata dei piccioni, la disponibilità di luoghi idonei a favorire la riproduzione e la ridotta presenza di predatori, sono fattori determinanti che favoriscono l’aumento dei colombi urbani», scrive Mameli nell’ordinanza, che si è rivelata necessaria dopo che l’ente ha rilevato un elevato aumento della popolazione di piccioni nel territorio.

Il provvedimento sindacale prevede la rimozione di cumuli di guano e di eventuali carcasse derivanti dallo stazionamento dei piccioni, la disinfestazione delle superfici o strutture contaminate dal guano, l’istallazione di griglie o reti rigide per la chiusura delle aperture di aerazione e degli accessi attraverso i quali i piccioni possono introdursi e trovare luogo per la nidificazione. Gli interventi dovranno essere effettuati nella stagione non riproduttiva, privilegiando il periodo autunnale e invernale, e previa verifica di assenza di animali, di nidi e uova nel sito.

In più è stata ordinata la periodica pulizia dei locali e degli anfratti nei quali i piccioni avevano sostato e depositato deiezioni. Infine è obbligo adottare misure efficaci a impedire lo stazionamento abituale e permanente dei piccioni sui terrazzi, davanzali, nei cortili e sulle grondaie e applicare appositi dissuasori che impediscano la sosta senza cagionare danno agli animali. Vietato intervenire nei siti occupati da rondini, rondoni e balestrucci essendo specie protette.

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