Un verbale salatissimo: novecento trentatré euro. Vittima, una coppia di anziani di Nuoro: lei, 72 anni, disabile al cento percento con accompagnamento, era in auto col marito 74enne. Andavano a fare la spesa. I due ieri mattina sono stati fermati dalla polizia che non ha voluto sentire ragioni. Li ha sanzionati entrambi (533 euro all'uomo e 400 alla donna) per aver violato il decreto del presidente della Regione Solinas che impone l'uscita per necessità ad un solo membro per famiglia al giorno. «Io non so fare la spesa e certo non potevo lasciare mia moglie sola a casa» ha detto l'uomo agli agenti. Non è bastato. Subito dopo l'anziano ha accusato un grave malore tanto da far arrivare l'ambulanza. Nessun commento dalla Questura.

Addio pensione

Alla coppia non basterà nemmeno la pensione dell'uomo (percepisce 800 euro al mese) per saldare la somma delle due multe. Non solo, i due non hanno potuto proseguire verso il supermercato dove erano diretti, costretti a tornare a casa "a borse vuote". «Ma si immagina - dice la figlia - mamma ha l'accompagnamento ma l'hanno ignorato».

Alt, chi va là

La paletta per i due anziani si materializza in viale Resistenza. Erano le otto quando la pattuglia intima l'alt e chiede l'autocertificazione. «Abbiamo mostrato la nostra ma ci hanno detto che non era valida - affermano i due anziani - forse era un vecchio modello. Ci hanno consegnato due nuovi modelli da compilare». I due protagonisti raccontano di aver chiesto aiuto, senza riceverne. Nel mentre i due anziani avevano consegnato i documenti agli agenti. «Quando li ho chiesti per inserire i dati nell'autocertificazione mi hanno detto che mi avrebbero fatto il verbale. Alla mia richiesta di spiegazioni - prosegue il racconto - mi è stato detto che non si poteva uscire in due».

La contestazione

Nei due verbali però, secondo i due anziani, gli agenti contestano l'articolo 5 del decreto della Regione e non l'articolo 6 che dispone «ad un solo componente di ciascun nucleo familiare uscire, una sola volta al giorno, dalla propria abitazione per provvedere all'acquisto di beni necessari ed essenziali». La donna, spiega di aver fatto presente perché eravamo nell'auto in due, «cioè che sono invalida e ho bisogno dell'accompagnatore e mio marito anch'esso invalido, in misura minore, non è in grado di scegliere le merci da acquistare. Ho mostrato il cartellino della sosta invalidi avuto dietro presentazione di documentazione medica di Inps e Asl e mi è stato detto che non rappresentava niente. Le mie condizioni non erano un motivo valido per essere in due a far la spesa».

Quale interpretazione

L'uscita è stata un azzardo? «No» dice la figlia. «Ho posto il problema dei genitori ad un posto di blocco. Mi è stato risposto che essendo invalida con accompagnamento potevano uscire in due». L'uomo dopo il verbale ha avuto un mancamento, è intervenuta l'ambulanza ma ha rifiutato di essere accompagnato in ospedale. Subito dopo anche i figli, giunti sul posto sono stati identificati. «Un comportamento non corretto - afferma la disabile - non siamo dei ragazzini trovati in giro a farsi la passeggiata, e altre forze dell'ordine ci avevano tranquillizzato sul fatto che un invalido è tutelato dalla Stato e deve essere accompagnato. Ma forse non nella giornata di oggi (ieri ndr)».

Fabio Ledda

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