Dopo un litigio prese un accetta raggiunse la madre 88enne che era sdraiata sul letto e la colpì con la parte posteriore dell’arma alla nuca. Poi chiamò i soccorsi.

La donna, dopo essere finita in coma e successivamente trasferita in una Rsa di Padru, due mesi dopo morì in seguito a quelle lesioni.

Un delitto di cui, davanti alla Corte d'Assise di Nuoro presieduta da Elena Meloni, a latere Luisa Rosetti, è imputato il figlio della vittima, Salvatore Franceschi, 59enne di Oliena, reo confesso dell’omicidio della mamma Luigina Fois, 88enne, e per cui il pm Riccardo Belfiori, oggi ha sollecitato una condanna a 21 anni di reclusione.

Nel fascicolo del processo sono subito entrate le testimonianze e le perizie già raccolte dagli investigatori della Squadra mobile di Nuoro in fase di indagine. A Franceschi è stata contestata l'aggravante del delitto commesso contro un’ascendente. L’indagine partì come un incidente domestico. Ma le ferite riportate alla nuca dalla mamma non erano dovute alla caduta come aveva raccontato l’uomo in un primo momento, ma a un’aggressione.

Era il 7 novembre 2022, la donna finì in Rianimazione per un lungo periodo, poi per la riabilitazione in una Rsa di Padru, dove morì il 2 gennaio a causa di quell’aggressione. Per l'accusa però non tutti i delitti sono uguali e in questo caso ha sostenuto il pm «Franceschi ha ucciso la madre e lo ha confessato, le attenuanti generiche devono essere giudicate equivalenti alle aggravanti contestate». Da qui la richiesta di 21 anni di pena.

Il difensore di Franceschi, l’avvocato Pasqualino Moi, ha chiesto la riqualificazione del reato da omicidio volontario ad omicidio preterintenzionale: «Salvatore Franceschi non voleva uccidere - ha argomentato - lo dimostra il fatto che nella sua confessione ha spiegato che si è accorto di cosa stava facendo fermando la sua azione e ha chiamato il 118 confessando il delitto».

Per la difesa in caso di conferma delle attuali qualificazione giuridica, l'omicidio volontario, ha chiesto che vengono riconosciute le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti contestate e che venga erogata una pena contenuta nel minimo previsto.

Replica e sentenza a maggio.

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