Quattordici anni di carcere. È la pena chiesta questa mattina dal sostituto procuratore di Nuoro, Riccardo Belfiori per Giuseppe Pittalis, 55 anni, l’allevatore di Bitti che il 3 marzo dell'anno scorso nella campagne del paese, al culmine di una lite, ha ucciso il fratello più grande, Giorgio Desiderio, 61 anni, colpendolo alla testa con un martello.

L'uomo, reo confesso, accompagnato dai sui legali Potito Flagella e Giuseppe Bandinu è comparso questa mattina davanti al Gup Giovanni Angelicchio, dove è giudicato col rito abbreviato. L'accusa, contestando la sussistenza delle attenuanti generiche compensate dall'aggravate del vincolo parentale, è partita da una pena base di 21 anni di carcere a cui è stato applicato lo sconto di un terzo della pena per la scelta del rito abbreviato.

La difesa ha insistito sul contesto in cui è maturato l'omicidio: tra i due fratelli conviventi c'era una tensione che durava daanni, e il fratricida subiva una continua vessazione da parte della vittima. Giuseppe avrebbe agito «per una provocazione, accumulando lo stress dovuto al trattamento subito e quel giorno c'è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso» ha sostenuto la difesa.

La sentenza a marzo. Le indagini hanno appurato che il 3 marzo dell'anno scorso Giorgio rimproverò al fratello più piccolo un guasto all’auto, poi lo spinse facendolo cadere. Giuseppe reagì afferrando il martello e colpendolo alla testa uccidendolo. Si cambiò, andò in banca a sistemare alcune faccende, e poi confessò al sindaco l'omicidio e accompagnato dal primo cittadino si consegnò nella caserma dei carabinieri.

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