Su Nuoro è calato il silenzio. Si è riunita tutta la comunità cittadina  alle 19, in via Ichnusa, davanti alla palazzina dove mercoledì mattina si è consumata la strage familiare per mano di Roberto Gleboni, l’operaio forestale che ha ucciso a colpi di pistola la moglie Giusi Massetti, i figli Martina (25 anni) e Francesco (10) e il vicino Paolo Sanna (69), prima di spostarsi in auto in via Gonario Pinna, dove ha ferito anche la madre prima di togliersi la vita con la stessa arma. 

La folla davanti alla casa della strage in via Ichnusa (Locci)
La folla davanti alla casa della strage in via Ichnusa (Locci)

La folla davanti alla casa della strage in via Ichnusa (Locci) 

Da giorni i nuoresi (e non solo) si interrogano sul perché sia potuto accadere. Non ci sono risposte certe, finora. Ma c’è il dolore. 

contentid/03fb45cb-c591-4a1f-9467-ef379bfbbe68
contentid/03fb45cb-c591-4a1f-9467-ef379bfbbe68

Quello che si respira mentre un lungo fiume umano, composto e senza parole, inizia a muoversi per la fiaccolata che ha come destinazione la cattedrale di Santa Maria della Neve. 

© Riproduzione riservata