Una tragedia si è consumata questa mattina alle Fonti di Su Gologone, la risorgiva carsica situata ai piedi del Supramonte di Oliena. Uno spelosub di 60 anni, Luca pedrali, di Salò, ha perso la vita durante un’immersione esplorativa nelle profondità del sistema sommerso.
Secondo la prima ricostruzione Pedrali si sarebbe sentito male e sarebbe riuscito a riemergere. Inutili le manovre di rianimazione, proseguite poi anche dai soccorritori del 118 intervenuti sul posto. Purtroppo, ogni tentativo di salvarlo si è rivelato vano.

La vittima era un subacqueo esperto, impegnato in un’attività di esplorazione speleosubacquea.  Sul posto la Squadra Mobile di Nuoro i vigili del fuoco e il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico,  che  ha dato supporto alle squadre di  specialisti dei sommozzatori dei vigili del fuoco arrivati da Alghero e Cagliari, e alla Saf di Nuoro.

L’immersione faceva parte di un’attività esplorativa più ampia, che coinvolgeva due squadre di speleosub impegnate contemporaneamente in due differenti grotte del sistema carsico: la risorgente di Su Gologone e la vicina grotta di Mussin Tomasu. In quest’ultima, una seconda squadra stava conducendo un’esplorazione subacquea con l’obiettivo di verificare un possibile collegamento sotterraneo tra i due ambienti.

Dopo il decesso del subacqueo, le squadre del Cnsas, supportate dai Vigili del Fuoco, hanno gestito anche le operazioni di recupero e messa in sicurezza degli altri cinque sub coinvolti nell’immersione a Mussin Tomasu, riportandoli all’esterno senza ulteriori conseguenze.

L’intervento ha richiesto una complessa organizzazione logistica e tecnica, vista la profondità e la difficoltà dei percorsi speleosubacquei coinvolti.

Le operazioni si sono concluse solo dopo diverse ore.

Chi era la vittima: recordman italiano di immersione

© Riproduzione riservata