Un incontro con gli esponenti del governo per parlare della realizzazione della ferrovia a scartamento ordinario per il collegamento tra Nuoro e il suo territorio con la tratta esistente. È questo il punto fondamentale della richiesta inviata dal sindaco del capoluogo barbaricino, Andrea Soddu, al presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni,  al ministro delle Infrastrutture e Trasporti  e vice presidente del Consiglio, Matteo Salvini, al ministro per gli Affari esteri e Cooperazione internazionale e vice presidente del Consiglio, Antonio Tajani, al ministro dell’Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti, al ministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

Il primo cittadino chiede l’attenzione dell’Esecutivo nazionale in relazione al «sentito problema di una città che risulta essere l’unico capoluogo di provincia in Italia a non essere ancora servito da una ferrovia della Rete Ferroviaria Italiana» e in cui «il solo tratto di strada ferrata presente è una linea regionale a scartamento ridotto che risale alla fine dell’Ottocento che ha tempi di percorrenza insostenibili e risulta inadatta al trasporto merci e passeggeri».

«Da decenni – si legge nella lettera inviata da Soddu - il territorio chiede la realizzazione di una tratta che raccordi Nuoro con la rete esistente al fine di ottimizzare i collegamenti interni e con i porti e gli aeroporti presenti in Sardegna. Un intervento essenziale che aprirebbe gli abitanti e le attività produttive del centro Sardegna al resto del mondo, un’eccezionale opportunità per invertire la curva economica e, di conseguenza, anche quella demografica».

Dopo la recente approvazione da parte della Commissione Trasporti della Camera, con il benestare del Governo, dell’odg per il trasferimento della linea Nuoro Macomer a Rfi (passaggio propedeutico e necessario per la realizzazione della nuova tratta), il sindaco chiede «che si possa includere il progetto, valutato assieme ad esperti e docenti dell’Università di Cagliari nel Piano Grandi Opere che la Commissione europea ha voluto riaprire nel capitolo finanziario di grandi reti di collegamenti  (così come è stato fatto per il Ponte di Messina che collegherebbe il corridoio Nord/ Sud Europa)».

Quindi si appella al Governo «per affrontare questa sfida del rilancio di un territorio, consapevole che dall’interessamento di recente dimostrato e dall’esame della scheda di progettazione non potrà che scaturire una soluzione al problema e una ricchezza ulteriore per la nostra comunità, parte integrante dell’Europa».

(Unioneonline/s.s.)

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