L'Azienda per la tutela della Salute della Regione Sardegna è stata condannata a risarcire oltre un milione e mezzo di euro ai familiari del carabiniere in congedo Paolo Giuliano, 67 anni, morto 9 anni fa dopo una caduta in corsia durante un esame radiologico all'ospedale San Francesco di Nuoro.

Il processo penale si è chiuso a marzo dello scorso anno con l'assoluzione per non aver commesso il fatto di un'infermiera originaria di Dorgali, accusata di omicidio colposo. Ora il giudice del Tribunale civile di Nuoro, Tiziana Longu, accogliendo le richieste della moglie e dei figli del militare deceduto, assistiti dall'avvocato Mauro Intagliata, ha disposto il risarcimento.

L'Ats - oggi Ares - era rappresentata dall'avvocato Valentina Antonella Pinna.

L'azione civile era scattata per accertare la responsabilità del personale medico e paramedico in servizio presso l'ospedale San Francesco nella morte del loro congiunto, avvenuta nel giugno 2014.

"Nel caso di specie, come è stato evidenziato sulla base della consulenza svolta dal professor Ernesto d'Aloja e dal dottor Luchino Chessa - si legge nella sentenza - deve ritenersi che il decesso di Paolo Giuliano sia riconducibile causalmente alla condotta imprudente e negligente dei sanitari, che, nonostante la prevedibilità e prevenibilità della pre-sincope e della caduta, non hanno adottato alcun accorgimento idoneo ad evitare tale evento durante l'esecuzione della RX al torace".

L'uomo proprio durante l'esame era caduto, aveva sbattuto la testa ed era morto il giorno dopo. In sede penale i familiari avevano revocato la costituzione di parte civile nei confronti dell'infermiera prima della fine del processo, ora è arrivata la sentenza civile che ritiene responsabili nella morte i sanitari dei reparti di Medicina e Radiologia.

A ciascuno dei parenti, tra i quali la moglie e i figli di Paolo Giuliano, è stato così riconosciuto un risarcimento del danno, complessivamente stimato in oltre un milione e 500mila euro. 

(Unioneonline/v.l.)

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