Francesca Debuggias, 23enne nuorese, è morta al San Francesco nel luglio 2017 dopo un ictus. Ci vuole un'altra relazione, e un altro perito, per far chiarezza sulle cause della sua morte. In una indagine preliminare che sembra non finire mai.

Il gip del Tribunale di Nuoro Claudio Cozzella non vuole archiviare quella morte sospetta come una semplice fatalità. Per questo ha chiesto una nuova perizia, dopo la prima che ha escluso la colpa dei medici, ma non ha chiarito i dubbi su quel buco di tre ore che potrebbe essere stato fatale alla ragazza.

Secondo i parenti della vittima ci fu un ritardo (colpevole) nelle terapie somministrate alla giovane, arrivate tre ore dopo l'accesso al pronto soccorso.

Perché la ragazza, nonostante l'ictus, nonostante - come disse il capo equipe dell'ambulanza - avesse "gli occhi semichiusi e girati da una parte", fu portata in codice verde?

Francesca poteva essere salvata con un intervento tempestivo? Sarebbe ancora viva se non avesse passato tre ore sul lettino del pronto soccorso prima di essere curata? Queste le domande a cui cercherà di rispondere il perito.

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