È accusata di aver acquistato gioielli, polizze vita, vestiti per bambini.  Di aver garantito costose cure odontoiatriche ai familiari. E  anche di aver ristrutturato due b&b, a Oliena e Sassari. Operazioni effettuate con l’utilizzo dei soldi delle persone che avrebbe dovuto tutelare. 

Sono pesanti  le accuse nei confronti di Roberta Barabino, amministratrice di sostegno del Tribunale di Nuoro arrestata questa mattina dai carabinieri della compagnia del capoluogo barbaricino e dai militari della Guardia di Finanza, su richiesta del Procuratore Patrizia Castaldini. 

La professionista è stata portata in carcere a Bancali. Mentre il marito, un militare, è agli arresti domiciliari. 

I reati contestati a vario titolo ai due indagati sono: peculato, autoriciclaggio, impiego di denaro di provenienza illecita, falsità ideologica e materiale commessa da pubblico ufficiale (per aver falsificato le firme dei giudici). 

L’inchiesta ha ricostruito un vorticoso giro di denaro che, secondo l’accusa, sarebbe finito  nelle tasche dei due indagati, ma apparteneva agli assistiti della Barabino.  

A far partire le indagini un esposto che segnalava anomali movimenti di soldi dai conti di una facoltosa assistita, che avevano come terminale l’amministratrice indagata e altri soggetti a lei vicini. E, per gli inquirenti, i bonifici non avevano alcuna giustificazione legata all’attività professionale della donna. 

Oggi sono state sequestrate le due attività ricettive e beni per circa 195 mila euro. 

(Unioneonline)

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