Quattordici anni per Roberta Barabino, quattro anni e quattro mesi per il marito Graziano Francesco Coinu. Sono le pene finali sollecitate questa mattina dai pubblici ministeri di Nuoro, Riccardo Belfiori e Selene Desole, davanti al GIP del tribunale nella prima tranche del processo per l’amministratrice di sostegno infedele che negli anni ha depredato decine di persone fragili.

I pm lo hanno definito un vero «sistema Barabino, un sistema predatorio» contando nei sei procedimenti arrivati a giudizio oggi, dei 50 in corso, ben mille e 330 casi di peculato, 34 casi di auto riciclaggio e 9 falsi. I pm hanno anche sottolineato l’assenza di collaborazione: «Dove sono finiti i soldi?» hanno chiesto sottolineando che complessivamente l’ammanco è valutato in «diversi milioni di euro».

A luglio spazio alle parti civili e alle difese con gli avvocati Gianluca Sannio e Antonio Secci.

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