Il pubblico ministero Riccardo Belfiori ha chiesto una condanna a un mese di reclusione per violenza privata per Daniele Imperatore, il 40enne imputato a Nuoro nel processo con rito abbreviato per la presunta aggressione alla parlamentare Mara Lapia.

Il fatto risale al 15 dicembre 2018. 

La sentenza, attesa per questo pomeriggio, è slittata al 15 luglio prossimo.

Il giudice monocratico Giacomo Ferrando ha infatti chiesto 10 giorni di tempo per poter analizzare le immagini registrate dalle telecamere interne del supermercato Lidl di Nuoro, dove era scoppiato il diverbio tra Imperatore e la deputata, poi continuato nei parcheggi esterni.

Lapia ha riferito di essere stata aggredita dall'uomo, denunciandolo per minacce e lesioni.

"Il 15 dicembre del 2018 l'aggressione alla parlamentare che l'imputato ha sempre negato, c'è stata: prova ne sia il certificato medico con una prognosi di 30 giorni che parlava di infrazione di una costola", ha affermato la pubblica accusa.

L'avvocato di parte civile Nicola Madia ha chiesto la condanna dell’imputato anche per il reato di lesioni. 

"A dimostrarlo c'è il certificato medico - ha dichiarato -. Tutto depone a favore del racconto della deputata in questo processo: una testimone che dopo aver asserito che Mara Lapia si sarebbe buttata a terra senza che Imperatore la colpisse, ha ritrattato dicendo di non aver visto il fatto e spiegando che quella dichiarazione era stata una sua deduzione".

Per il difensore Antonio Falchi, invece, "non c'è stata nessuna lesione. Imperatore ha cercato di evitare che la deputata lo riprendesse in volto e gli scattasse delle foto, facendole cadere a terra il telefono dalle mani".

(Unioneonline/F)

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