La diga di Maccheronis potrà fornire acqua solo sino al 10 agosto. È il tragico bilancio di quanto emerso stamattina durante l’incontro convocato a Nuoro dal prefetto Giancarlo Dionisi con 43 sindaci del territorio. Con loro, nei locali della Questura, anche il presidente del Consorzio di Bonifica della Sardegna centrale Ambrogio Guiso e i rappresentanti di Coldiretti

La situazione è drammatica: lo sbarramento artificiale sul Rio Posada, con poco più di 8 milioni di metri cubi invasati, potrà fornire acqua solo sino ai primi di agosto. Una situazione che metterà in ginocchio la zona centro orientale dell'Isola, dalla Baronia alla bassa Gallura. I primi cittadini chiedono quindi interventi immediati, ma soprattutto infrastrutture per la soluzione definitiva del problema. «La situazione è seria anche per gli invasi dell'Ogliastra, della Nurra e del Sulcis ma per Maccheronis l'emergenza è totale - ha chiarito il numero uno del Consorzio - Dai 24 milioni di metri cubi d'acqua del 2023 siamo scesi a 8 milioni nel 2024, utilizzabili però sono solo 5 milioni: arriviamo massimo al 10 agosto».

Nei comuni della Baronia e della bassa Gallura si sono già adottate le ordinanze di divieto per l'irrigazione dei prati e il riempimento delle piscine, mentre nel settore agricolo l'acqua si può usare solo per l'abbeveraggio degli animali. Una soluzione che non basterà a garantire il sollievo delle campagne e la serenità dei lavoratori che – anzi – sono sempre più preoccupati. E già si pensa alle possibilità da valutare per tamponare il problema, anche se sono tutte «estreme e costose», come spiegano dal Consorzio di Bonifica. Tra le opzioni anche quella di mettere in moto i dissalatori e portare l’acqua dagli invasi di montagna. «Nel lungo periodo – spiega Guiso –bisogna dare gambe al progetto già ultimato per la realizzazione della diga sopra Maccheronis, che conterrà 100 milioni di metri cubi».

Nel frattempo i sindaci corrono ai ripari. «Tra qualche settimana, se non piove, ci sarà una tale emergenza che ci costringerà alla chiusura delle seconde case lungo la costa», ha sentenziato il sindaco di Siniscola Gianluigi Farris. A San Teodoro invece la sindaca Rita Deretta ha riunito da questa mattina il Coc per gestire le criticità. «Abbiamo un impianto di gestione delle acque reflue, non utilizzabile però - ha ricordato la prima cittadina - nè per l'agro nè per usi civili, ma che consente di ridurre il consumo dell'acqua di Abbanoa e dei Consorzi. Speriamo che l'emergenza serva a mettere mano alle infrastrutture per soluzioni definitive».

Non si ferma poi il pressing di Coldiretti all’assessore regionale all’Agricoltura Gianfranco Satta. «Abbiamo necessità - ha ribadito il direttore territoriale Alessandro Serra collegato in videoconferenza - di palliativi immediati per l'abbeveraggio degli animali, le segnalazioni che ci arrivano sono drammatiche. Dateci risposte subito per poi intervenire in modo strutturale».

(Unioneonline/v.f.)

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