Dopo 25 anni di carcere, Matteo Boe, il bandito dagli occhi di ghiaccio, domani torna in libertà.

Lascerà il carcere di Opera, alle porte di Milano, e secondo alcune indiscrezioni tornerà a vivere a Lula, paese in cui è nato, nel Nuorese, e in cui gli è stata uccisa la figlia Luisa, 14enne, sul balcone di casa. Il delitto è rimasto impunito.

Boe era stato condannato a 30 anni per una serie di reati, tra cui il sequestro della studentessa Sara Niccoli e dell'imprenditore Giulio De Angelis, rapiti rispettivamente nel 1983 e 1988. Ma quello più efferato è stato il sequestro del piccolo Farouk Kassam, al quale aveva anche mozzato un orecchio. Crudeltà che il bandito ha sempre negato di aver compiuto, ma il bambino l'aveva riconosciuto e inchiodato.

Boe, 59 anni, ha scontato la sua pena e domani in giornata varcherà il portone del carcere di Opera.

Non è da escludere che prima di imbarcarsi per la Sardegna voglia far visita alla sua ex compagna, Laura, che dopo l'assassinio della loro bambina si è trasferita a Bologna, sua città di origine.

La donna aveva cercato di resistere, era rimasta a Lula nonostante quell'inspiegabile delitto, aveva combattuto per trovare una risposta e soprattutto l'assassino di sua figlia. Si diceva che l'obiettivo fosse lei, e che Luisa fosse stata uccisa per errore. La verità non è mai trapelata.

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