Si sente abbandonata dalle Istituzioni, Manuela Moi, disoccupata 49enne di Aritzo, da due anni affetta da fibromialgia e vari scompensi fisici. 

Per la donna, un continuo tour de force fra gli ospedali dell’Isola: «La diagnosi ufficiale - dice Moi - è arrivata due anni fa grazie a un reumatologo a cui mi ero rivolta dopo i dolori atroci in tutto il corpo, difficoltà nei movimenti e continua stanchezza».

Per Moi, è diventato impossibile lavorare dopo il peggioramento della malattia: «Faccio fatica a restare in piedi - commenta la donna - mi è stata consigliata l’attività fisica ma mi scontro con ulteriori problematiche che la rendono impossibile. Inoltre quando percepivo il reddito di cittadinanza, potevo fronteggiare varie spese, oggi è tutto più difficile. Non mi è stato possibile beneficiare di quello di inclusione sociale, a causa dei criteri sempre più stringenti».

E a poco serve anche il sussidio regionale per i fibromialgici: «Con gli 800 euro annui stanziati dalla regione - dice - riesco a malapena ad acquistare medicinali e a fare gli esami. Un vero disastro, su cui è necessario che le istituzioni pongano rimedio».

Da qui, la drastica decisione di tornare a carico dell’anziano padre: «Fino a oggi sono sempre stata autonoma, ma non ha avuto alternative se non farmi aiutare dalla mia famiglia. Lo Stato ci tratta come malati di serie B e insieme ad altri malati cronici stiamo valutando iniziative di protesta per farci ascoltare». 


 

© Riproduzione riservata