«Il trenino, importante per l'economia del Marghine e della Planargia, a causa di una serie di avvenimenti avversi, non riesce a viaggiare. In pratica è fermo ormai da tre anni» A dirlo con amarezza è Rossana Muroni, presidente della cooperativa Esedra, che gestisce l'importante mezzo dell'Arst che dall'inizio di giugno è fermo a causa di un incidente che ha seriamente danneggiato il ponte di ferro, all'uscita di Macomer.

Il ponte è stato riparato solo mercoledì scorso, ma l'Arst ancora non ha dato il via libera per poter riattivare la linea turistica. Se tutto va bene, se ne parlerà ad agosto.

«Anche questa stagione di fatto è compromessa», prosegue Rossana Muroni. «Una maledizione. Avevamo prenotazioni per giugno, luglio, agosto e anche per settembre. Tutto è stato annullato. Questo sembrava l'anno della ripresa, dopo il blocco che ci ha impedito di lavorare, prima a causa del Covid, poi a causa degli incendi del 2021, poi per un nubrifagio e per ultimo l'incidente che ha danneggiato il ponte, che ci ha stroncato le gambe. Abbiamo di nuovo perso tutto, centinaia di prenotazioni e contratti stipulati con le agenzie turistiche di tutta Europa, della penisola e anche della Sardegna. Dopo aver perso giugno e luglio, ad agosto è difficile da recuperare. Siamo usciti fuori dal giro».

«Ora aspettiamo settembre e l'autunno – conclude Muroni - con la speranza che venga riaperta anche la tratta tra Tresnuraghes e Bosa Marina, chiusa dal 2021 a causa degli incendi che hanno distrutto migliaia di traversine in legno».

Al Trenino Verde sono legate tante attività economiche, in particolare quelle dei prodotti locali, dal formaggio alla malvasia, ai dolci, al pane e quanto altro, oltre quelle delle zone interne, con la valorizzazione dei vari siti archeologici e quanto altro. 

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