La piazza della discordia. Il progetto di riqualificazione col verde, di un'area al centro, dove l'incuria, il degrado e l'abbandono persistono ormai da oltre 20 anni, non s'ha da fare.  Cinque mila metri quadri al centro dell'abitato di Macomer dedicati a solo parcheggio. Non diventeranno quindi area verde con una sorta di anfiteatro, con panchine, il verde didattico per le essenze locali, il parco giochi lineare, le barriere vegetali, con siepi e alberature per la separazione dalle abitazioni, stradette e anche parcheggi, fontana con giochi d'acqua e quanto altro, come prevedeva il progetto già cantierabile lasciato dalla passata amministrazione comunale, con un investimento pari a 311mila euro.

Diventerà invece un'area per parcheggi e basta. Così ha deciso l'attuale amministrazione comunale comunale, in carica dallo scorso primo giugno. L'argomento è stato oggetto di confronto nell'ultima riunione del consiglio, con una interrogazione presentata dal consigliere di minoranza, Gianfranco Congiu, che ha chiesto di non modificare quel progetto, legato ad un iter amministrativo lungo e complicato.

Il sindaco Riccardo Uda, l'assessore all'ambiente Toto Listo e l'assessore ai lavori pubblici Aldo Demontis lo hanno detto a chiare lettere: «Abbiamo troppe aree verdi al centro, per le quali costa la manutenzione. Riteniamo, invece, sia più importante creare parcheggi, poiché una esigenza molto sentita dalla comunità». L'argomento ha animato la discussione in consiglio comunale, dove la posizione della maggioranza è apparsa subito incontrastabile. «La giunta comunale, con motivazioni discutibili, demolisce il progetto di riqualificazione del cosiddetto lotto 17- risponde Gianfranco Congiu - per destinare 5mila metri quadri del centro a parcheggi. Cosa c'è dietro questa opinabile e discutibile decisione? Davvero si vuol far credere che dopo le roboanti dichiarazioni programmatiche, tutte verde e decoro urbano, il Comune possa trovarsi in difficoltà finanziaria per un po’ di verde in più? Evidentemente si tratta di ossessione di cancellare tutto ciò che è stato fatto dalla giunta comunale precedente». 

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