L'immagine di un uomo con la pistola puntata alla tempia che al posto della canna ha una siringa accompagnata dallo slogan “Il vaccino è una roulette russa. Il siero uccide” lascia poco spazio all’immaginazione. È la gigantografia pubblicitaria, di sei metri per tre, contro la vaccinazione Covid comparsa oggi a Nuoro, in viale Trieste.

Campagna promossa dal gruppo Sos Pippius non si toccant, e affissa proprio davanti all’ex Brefotrofio sede delle vaccinazioni dell’istituto Igiene Pubblica dell'Asl 3 di Nuoro. Una campagna pubblicitaria a pagamento contro il Covid che fa già discutere.

Il presidente del gruppo anti vaccino, Stefano Bulla, 50 anni ed ex militare, spiega il perché di quel cartellone: «Siamo contro la dittatura che si sta creando a causa di una falsa pandemia. Vogliono arrivare alla certificazione di identità digitale da vaccinazione. In altre città della Sardegna hanno chiesto di rimuovere i nostri cartelli ma non è stato possibile». «A Nuoro - aggiunge - sei mesi fa e due giorni prima dell’affissione, quando era già pagata, la ditta si è tirata indietro».

Oggi, invece, quel cartellone contro il vaccino è finito in una delle vie più trafficate della città proprio davanti al centro vaccinale per i bambini e ha già provocato l'immediata presa di posizione dell’ordine provinciale dei medici.

La presidente Maria Giobbe è categorica: «Sicuramente chiederemo di rimuoverlo. A Nuoro pensavamo di essere un’isola felice, ma credo che queste persone siano fuori tempo massimo per esprimere le loro posizioni estremistiche e del tutto antiscientifiche come dimostrano i fatti. Le evidenze scientifiche e i dati epidemiologici - prosegue - hanno confermato l’effetto benefico del vaccino su tutta la popolazione, compresi i bambini, i giovani e gli anziani limitando il numero delle morti relative all’infezione da Coronavirus».

Anche il presidente provinciale dell'ordine degli infermieri, Giuseppe Gentile, rimarca: «L’evidenza scientifica ci dice che da quando sono stati inventati, i vaccini hanno risollevato le sorti delle popolazioni. La nostra professione si basa sull’evidenza e sul vaccino Covid parla l'evidenza: è stato testato su quasi 7 miliardi di persone nel mondo e dappertutto la scienza parla di benefici».

Ma per Bulla è differente. Il presidente di Is Pippius non si toccant sottolinea: «Con noi ci sono molti medici, forze dell’ordine, ricercatori. Non è mai troppo tardi per raccontare la verità. Siamo settemila in tutta la Sardegna. Siamo contro la dittatura che si sta creando a causa di una falsa pandemia e – aggiunge – abbiamo riscontrato dai dati Istat che il Coronavirus è una malattia uguale all’influenza, ma muoiono meno persone dell’influenza, così vogliono arrivare all’identità digitale per tutti».

Fabio Ledda

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