I legali della figlia minorenne di Francesco Rocca – il dentista di Gavoi condannato all’ergastolo, in via definitiva, come mandante dell’omicidio della moglie, Dina Dore – hanno intentato una nuova causa nei confronti dell’uomo.

Le avvocate Annamaria Busia e Francesca Calabrò chiamano in causa Rocca davanti al giudice del tribunale di Nuoro Cosimo Gabbani - che ha fissato la prima udienza per il 13 luglio - con una dichiarazione di "indegnità a succedere" all'eredità dei beni della moglie morta il 26 marzo 2008, la cui erede universale risulta la figlia minore.

Il dentista ha venduto i tre quarti della casa di Gavoi dove avvenne il delitto, nonostante alla figlia spetti il 50% dell'immobile, in forza dell'indegnità a succedere dello stesso Rocca alla quota parte di Dina Dore.

Chi ha acquistato l'immobile, inoltre, non ha mai corrisposto alla ragazza, privata della sua parte, quanto le spetta.

La scoperta della vicenda è avvenuta dopo un'analisi sulle visure relativa alle proprietà di Francesco Rocca in cui rientrano quote ereditarie provenienti dal decesso di Dina Dore. Le due legali si rifanno a una norma del codice civile che esclude l'assassino dall'eredità dei beni della vittima. Una disposizione antecedente a quella che tutela gli orfani dei crimini domestici a partire dal 2018 - scritta proprio dall'avvocata Busia - secondo la quale l'assassino decade automaticamente dalla lista degli eredi.

Ma al tribunale di Nuoro sono già pendenti altre due cause nei confronti di Rocca, intentate dalle due avvocate che tutelano la figlia: quella per il mantenimento della ragazza che chiama il padre ad adempiere e a pagare gli arretrati, e quella sulla divisione del patrimonio ereditario di Antonio Rocca, padre dell'ergastolano, morto qualche anno fa.

La giudice Tiziana Longu dovrà pronunciarsi sulla ricostruzione dell'asse ereditario e sulla divisione tra la moglie Mariuccia Marchi e i figli, secondo le volontà testamentarie.

(Unioneonline/s.s.)

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