Fiore Sardo Dop contraffatto, 22 pastori parti civili nel processo
A giudizio i legali rappresentanti di sette società: le indagini, nel 2022, portarono al sequestro di oltre 7 tonnellate di prodottoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ventidue pastori produttori di Fiore Sardo Dop, assistiti dall’avvocato Efisio Arbau, si sono costituiti parte civile nel processo contro i rappresentanti legali di sette società casearie sarde accusati di contraffazione di indicazioni geografiche.
I fatti riguardano la produzione di Fiore Sardo con latte trattato termicamente anziché crudo, come previsto dal disciplinare. I pastori, storici produttori del formaggio, lamentano il rischio per la loro tradizione millenaria, danneggiata da produzioni contraffatte che sviliscono il prodotto e mettono fuori mercato i produttori autentici.
I sette produttori erano stati raggiunti da un decreto penale di condanna a cui si sono opposti. Da qui il processo, presieduto dal giudice Giampiero Sanna, che proseguirà con l’audizione dei testimoni il 7 novembre. Secondo la procura, infatti, alcune produzioni di formaggio pecorino del tipo "fiore sardo" sarebbero state realizzate in violazione delle specifiche regole del disciplinare di produzione. I fatti contestati riguardano la produzione di Fiore Sardo Dop, avvenuta nel periodo intorno ad aprile 2021, con latte trattato termicamente, anziché con il latte crudo come previsto dal disciplinare di produzione
L'indagine risale al 2022 ma le produzioni contestate sono quelle tra il dicembre 2021 e il marzo 2022. Allora la Guardia di Finanza, nell'ambito dei controlli per la tutela del "Made in Italy", aveva sequestrato oltre 270 tonnellate di "Fiore sardo", per un valore di 1,6 milioni di euro.
«Le parti civili sono tutti pastori, storici produttori di Fiore sardo, tradizione tramandata di generazione in generazione, con la lavorazione del formaggio in opifici aziendali. Pastori che hanno messo loro risorse economiche e di tempo con l'importante ritorno di 'riconoscere la Dop', promuovere il 'Fiore' in tutto il mondo e farlo diventare il 'formaggio dei pastori' per antonomasia, in quanto prodotto da latte appena munto in azienda - fa sapere l'avvocato Arbau - Le parti civili hanno chiesto ed ottenuto l'ammissione di sei testimoni, cinque pastori-produttori di fiore sardo e l'ideatore e guida di Slow Food Carlo Petrini, mentre il giudice si è riservato sulla richiesta avanzata dalle parti civili di espletamento di esperimento giudiziale che confuti la tesi difensiva che le analisi che hanno portato alla contestazione del reato fossero condizionate dalla pratica della 'scottatura'».