È morta la donna ricoverata a Nuoro dopo il vaccino
L’autopsia dirà se la trombosi era dovuta all’immunizzazione
Non ce l'ha fatta Raimonda Siotto, nuorese 73 enne, originaria di Lollove e residente nel quartiere di Preda Istrada, che martedì scorso era stata ricoverata d'urgenza nel reparto di Rianimazione dell'ospedale San Francesco di Nuoro, per una trombosi massiva sopraggiunta 25 giorni dopo essere stata sottoposta al vaccino Astrazeneca. La donna è stata dichiarata morta sabato, e i familiari hanno autorizzato l'espianto degli organi mentre sul suo corpo ieri è stata disposta l'autopsia che verrà eseguita questa mattina: non è ancora chiaro se a disporla siano state le autorità sanitarie o la magistratura dopo aver aperto un fascicolo. Ora toccherà al medico legale chiarire se ci sia un qualunque legame di causa tra il vaccino e il malore successivo.
I sospetti – Infatti, sin da subito, i sanitari dell'ospedale di Nuoro hanno preso in considerazione anche l'effetto del vaccino come causa scatenante o che abbia in un qualche modo favorito una patologia latente. Ma sul punto non è stata data nessuna certezza soprattutto perché sarebbe passato troppo tempo per valutare una correlazione causa-effetto con quella somministrazione. Per questo ora le autorità sanitarie continuano a sottolineare la sicurezza del vaccino. Da giorni in città però non si parla d'altro e in tanti fanno l'accostamento, attualmente ancora senza evidenze certe e scientifiche, tra la somministrazione e la trombosi.
La storia – Raimonda Siotto, che soffriva di una leggera ipertensione, era stata rassicurata dai medici sulla possibilità di ricevere la dose di Astrazeneca senza complicanze. Forse è questo uno dei punti che dovrà chiarire nella sua relazione il medico legale. La somministrazione del vaccino è avvenuta quasi un mese fa, e per una quindicina di giorni non ci sino stati problemi. Solo due settimane dopo aver ricevuto la dose, la donna avrebbe lamentato con i parenti l'insorgenza di una encefalite. Il pensiero è andato al vaccino, ma vista l'assenza di altri sintomi, dopo aver contattato il medico di famiglia, l'ipotesi è stata scartata. Anche su questo ultimo dettaglio l'autopsia dovrà fare piena luce per capire se il malore poteva essere un segnale di quanto sarebbe accaduto di lì a pochi giorni.
In Pronto soccorso – Martedì scorso, dieci giorni dopo l'insorgenza dei primi sintomi, la situazione però si è improvvisamente aggravata. Per questo la Siotto si è presentata alle 11 del mattino al Pronto soccorso di Nuoro lamentando un forte mal di testa. Dopo diverse analisi, solo attorno alle 20, con la comparsa di un improvviso peggioramento del quadro clinico, Raimonda Siotto è stata sottoposta a una Tac, che ha evidenziato una trombosi massiva. Inutile ogni tentativo di salvarle la vita, dopo un delicato intervento e il ricovero in Rianimazione, sabato è stata dichiarata la morte clinica.
L'espianto - La famiglia della Siotto, da subito ha dato l'autorizzazione per l'espianto degli organi, sono stati prelevati il rene e il fegato. Ieri pomeriggio era attesa l'autopsia, posticipata all'ultimo a questa mattina, mentre in serata erano già stati fissati i funerali, previsti per oggi nella chiesa di San Giovanni Battista a Preda Istrada alle 15.30.
Fabio Ledda