Di questo passo, tanti paesi delle zone interne nel giro di qualche decennio scompariranno. Macomer e il Marghine non sono immuni,soffrono notevolmente di questa grave situazione. La desertificazione demografica appare inarrestabile ovunque, nelle zone interne. I dati emersi ieri sera nell'incontro organizzato dall'associazione Nino Carrus, col tema "Voglia di Restare", sono veramente preoccupanti.

«Purtroppo - dice Rita Zaru sindaca di Noragugume, 279 anime - non abbiamo ricette per evitare lo spopolamento. Occorre una svolta. Occorre una rivoluzione culturale». Sulla stessa lunghezza d'onda Gian Pietro Arca, sindaco di Silanus e presidente dell'Unione dei Comuni del Marghine: «I giovani vanno via e non rientrano perché manca il lavoro. Resistono quelli impegnati nelle attività agro pastorali, perché ereditano le aziende di famiglia. A questo si aggiunge il dimensionamento scolastico che grava pesantemente sulle zone interne. La situazione è drammatica. Occorre una inversione di marcia».

Dall'incontro di ieri sera le indicazioni su come uscire da questa situazione non sono mancate. Prima fra tutte quelle suggerite dai gruppi di giovani, quali la ricercatrice Daniela Pisu e dal project manager Giuseppe Salis, che hanno parlato della ricerca condotta nel villaggio fantasma di Rebeccu (Bonorva), di Gian Luca Atzori, presidente dell'associazione ProPositivo e delle consulte giovanili della Sardegna, poi Ilaria Onida, cooperante internazionale, che ha raccontato la sua esperienza. Giovanni che hanno riportato i risultati su ricerche condotte sul territorio regionale, dando valore alle opportunità che il territorio offre. Tutti, oltre raccontare le loro esperienze, hanno suggerito anche delle ricette.

Interessante il collegamento col sociologo Andrea Membretti, coordinatore dell'indagine sui giovani nell'Italia dei paesi e dell'associazione "Riabilitare l'Italia", che con un progetto ha riportato al centro del dibattito pubblico il dramma della desertificazione demografica. «Il 70% dei giovani che vivono fuori vorrebbe rientrare nel proprio paese d'origine, ma solo una piccola percentuale riesce a trovare soluzioni concrete». 

Un progetto, quello di Riabilitare l'Italia, al quale aderisce l'associazione Nino Carrus, l'unica nel territorio ad affrontare concretamente il problema dello spopolamento. «Un problema - dice la presidente dell'associazione Rosanna Carboni - che merita attenzione, soprattutto da parte della politica e delle istituzioni regionali. I nostri territori sono ormai svuotati dai servizi pubblici e condannati all'impoverimento produttivo e culturale». Un dibattito interessante, presentato e coordinato abilmente dal giornalista e scrittore Giacomo Mameli, dove sono emerse accuse alla politica e sono state fornite interessanti indicazioni: investire sul futuro e con i giovani. 

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