Le nuove linee guida del Ministero dell’Interno, recentemente pubblicate in Gazzetta Ufficiale, stanno suscitando un acceso dibattito tra le categorie imprenditoriali. In particolare, la Confesercenti Nuoro e Ogliastra, tramite il suo presidente Roberto Cadeddu, ha preso una ferma posizione contro il decreto che riguarda i gestori di bar, ristoranti e discoteche per l’installazione di sistemi di videosorveglianza, per l’illuminazione delle aree circostanti e per definire codici di condotta per prevenire atti illegali e situazioni di pericolo per l’ordine pubblico.

«Queste linee guida rischiano di costituire ulteriori oneri per gli esercenti», ha dichiarato Cadeddu, sottolineando che, sebbene i gestori quotidianamente collaborino con le forze dell’ordine per garantire la sicurezza, non è accettabile che vengano imposti obblighi che spostano sul loro operato responsabilità che spettano alle istituzioni competenti.

Dal Viminale fanno sapere che le linee guida sono facoltative: nessun obbligo nè costi aggiuntivi per operatori. «Non possiamo sostituirci alle forze dell’ordine, né possiamo sorvegliare l’area esterna dei locali. È giusto collaborare, ma è assurdo gravare su di noi con obblighi difficilmente gestibili», ha aggiunto il presidente di Confesercenti Nuoro e Ogliastra.

Anche Sebastiano Rosu, presidente della Fiepet-Confesercenti Nuoro e Ogliastra, ha espresso forti dubbi sulle nuove disposizioni: «La sicurezza è un bene comune e deve essere garantita da chi ha le competenze e le risorse per farlo. Siamo pronti a collaborare nel miglior modo possibile, ma chiediamo che le forze dell’ordine assumano un impegno maggiore sul territorio e che vengano adottate misure concrete per prevenire e contrastare la criminalità. Non è accettabile scaricare oneri, obblighi e responsabilità sui privati». 

Secondo i rappresentanti di Confesercenti, la misura rischia di sovraccaricare le attività già provate dalla crisi e dalle difficoltà economiche, senza fornire garanzie di un effettivo miglioramento della sicurezza. L’associazione, pur ribadendo la disponibilità a collaborare con le autorità, chiede con urgenza un cambiamento nelle normative in modo che gli oneri imposti non ricadano in modo sproporzionato sulle spalle degli esercenti, ma siano gestiti in maniera adeguata dalle forze dell’ordine e dalle istituzioni competenti. «È necessario trovare un equilibrio», concludono Cadeddu e Rosu, «in modo che le nostre attività possano proseguire senza essere ulteriormente gravate da compiti che non ci competono e che devono essere affidati a chi ha le risorse e la competenza per garantire la sicurezza pubblica».

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