Se in ospedale arrivava un ferito da arma da fuoco il primo ad accorgersene era un agente di pubblica sicurezza. Perché un posto fisso di polizia era garantito in ogni ospedale, anche in quelli di Lanusei e Nuoro, avamposti dimenticati di uno Stato in fuga. Adesso invece, al pronto soccorso, capita che non si riesca neppure a neutralizzare l'ira funesta di un avvinazzato. "Chiedete pure a infermieri e personale sanitario in genere. Non basta una guardia giurata a fronteggiare le emergenze". Angelino Montresor, nuorese, segretario nazionale del sindacato di polizia Consap, è un testimone dell'abbandono cui progressivamente sono state destinate le periferie dell'impero. Nel 2012 ha assistito alla chiusura, appunto, del posto fisso al San Francesco di Nuoro. Oggi denuncia la soppressione del distaccamento di Polizia stradale di Fonni. "Da allora a oggi nulla è cambiato, la politica continua a tagliare nelle zone di periferia". Secondo una logica inspiegabile e paradossale a un tempo. "Si pretendono dalle forze dell'ordine tanti sacrifici, senza dare in cambio agli agenti che operano sul territorio gli strumenti necessari". Il sindacato negli anni ha sempre denunciato una cronica carenza di personale. "Siamo sotto organico" ribadisce Montresor. "In Provincia di Nuoro abbiamo sette commissariati e altrettanti distaccamenti della Polstrada in cui non è possibile coprire simultaneamente tutti i turni di servizio. Manca il personale, mancano i mezzi. E se a Fonni la sede della Polstrada va verso la soppressione, a Bitti i suoi agenti rischiano di restare appiedati. Angelino Montresor racconta una storia che ha dell'incredibile: "La Polstrada di Bitti ha soltanto un'auto si servizio a disposizione. L'altra è in riparazione da tempo. Occorrono poco meno di 2700 euro, ma l'amministrazione stenta a trovare i soldi per aggiustarla".

Angelino Montresor, sindacalista, segretario nazionale Consap (foto L'Unione Sarda)
Angelino Montresor, sindacalista, segretario nazionale Consap (foto L'Unione Sarda)
Angelino Montresor, sindacalista, segretario nazionale Consap (foto L'Unione Sarda)

Sembra di assistere a una commedia dell'assurdo se si guarda al caso del commissariato di Siniscola. È ospitato momentaneamente a Posada in attesa della nuova sede, che però resta chiusa perché - sebbene ultimata - manca ancora degli spazi verdi attorno. "Così i colleghi restano a Posada - osserva Montresor - e non nel centro più popoloso della Provincia dopo Nuoro". Da Siniscola, che non apre, a Fonni, che sarà privato della sede Polstrada, è sempre lo stesso refrain. E nessuna battaglia sembra sottrarre al suo destino un presidio di polizia che nel cuore della Barbagia fino a poco tempo fa era considerato irrinunciabile. Uno dei suoi più strenui difensori è Liberato Sau, che vi presta servizio e ricopre il ruolo di segretario provinciale della Federazione sindacati di Polizia (Fp) "Sono anni" ha ricordato in una recente intervista, "che combattiamo contro la legge che prevede tagli per la spending review. Qui si chiudono i presidi a tavolino come già fatto con Ozieri e Ottana, senza guardare le esigenze reali dei territori. Fonni è uno dei distaccamenti più virtuosi per la viabilità e l'operatività, indispensabile per gli spostamenti verso l'Ogliastra e verso Nuoro nei periodi delle nevicate. A questa decisione noi non ci stiamo". Avuta notizia del fatto che la Polstrada non sarebbe stata più di stanza a Fonni, il sindaco del paese Daniela Falconi aveva dichiarato amaramente a L'Unione Sarda: "Nel momento in cui dovrebbe essere più vicino, lo Stato arretra". Al Viminale non interessa se in caso di neve e gelo, ad esempio, gli agenti della Stradale di Fonni sono gli unici che possono intervenire tempestivamente per garantire la viabilità e prestare soccorsi in caso di incidenti.

Daniela Falconi, sindaco di Fonni (foto L'Unione Sarda)
Daniela Falconi, sindaco di Fonni (foto L'Unione Sarda)
Daniela Falconi, sindaco di Fonni (foto L'Unione Sarda)

Il caso è rimbalzato anche alla Camera, grazie alla deputata sarda del Movimento Cinque Stelle Mara Lapia, che ha scritto alla ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. Nella lettera un invito a ripensare la decisione di sopprimere la sede della Polstrada di Fonni. E con lei hanno sollevato il caso anche il deputato di Forza Italia Pietro Pittalis e il senatore pentastellato Gianni Marilotti. Commentando la decisione di chiudere il distaccamento della Stradale a Fonni, la deputata ha parlato senza mezzi termini di decisione inverosimile. Non si spiegava insomma "come ancora una volta, nel caso della Regione Autonoma della Sardegna, piuttosto che incrementare i servizi in un'area già di per sé caratterizzata da numerosi problemi relativi alla grave carenza in molti settori vitali del territorio (si pensi alla sanità), si proceda a un taglio indiscriminato e che non tiene conto di peculiarità oggettive del territorio, che si legano alla ineludibile necessità di assicurare un costante servizio di vigilanza da parte della Polizia di Stato". Durissimo anche Pittalis: "La decisione di procedere a una delle innumerevoli "riorganizzazioni" colpisce, ancora una volta, le aree interne e montane della Sardegna con un furore che in realtà non si è mai placato in questi decenni: istruzione, sanità, mobilità, sicurezza sono da anni nel mirino dei ridimensionamenti".

Scelta irrazionale secondo Marilotti che ha auspicato una rinuncia al provvedimento. Nonostante le sollevazioni di popolo e le iniziative parlamentari tese a contrastare il fenomeno, lo Stato continua ad affondare il bisturi e tagliare i servizi. Ne sanno qualcosa il Nuorese ma anche l'Ogliastra. Lanusei, ad esempio, è da sempre nell'incubo che possano essere soppressi carcere e tribunale, per non parlare dell'ospedale. Non si contano più le volte in cui dal passo di Genna Sìlana alla foce del Flumendosa la gente è scesa in piazza per difendere i presidi di legalità. Indispensabili a maggior ragione in un territorio in cui è forte la crisi economica, è preoccupante il tasso di disoccupazione e le ciminiere non fumano più. Una terra senza pane e senza giustizia non può garantirsi sopravvivenza.

Un'auto della Polstrada (foto L'Unione Sarda)
Un'auto della Polstrada (foto L'Unione Sarda)
Un'auto della Polstrada (foto L'Unione Sarda)
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