Ufficialmente un operatore turistico, con la sua Apecar che accompagnava i visitatori tra i murales di Orgosolo. Ma dietro quell’immagine pittoresca, Peppino Puligheddu, 60 anni, orgolese, secondo la Procura di Nuoro, era il basista e osservatore di una delle bande più pericolose dell’isola. Una banda che il gip di Nuoro definisce composta da uomini «spregiudicati, freddi, sfrontati e pericolosi». Pronti a uccidere, se necessario. E Puligheddu era l’uomo che faceva la spola tra Olbia e Orgosolo, apparentemente per lavoro, ma in realtà - scrivono gli inquirenti - per pedinare i portavalori. Annotare percorsi, orari ecc. Da martedì mattina è irreperibile: quando la Polizia è andata a bussare alla sua porta in via Nuoro, per eseguire le misure cautelari, lui è riuscito a scappare. Puligheddu, che lavora anche come autista Ncc per una ditta di Nuoro, era convinto che quella copertura bastasse a tenerlo lontano dai sospetti.

Pronti a uccidere

Proprio il colpo fallito ad agosto 2025, l’assalto a un portavalori Battistolli (il tipo di blindato usato, troppo grosso, li fece desistere) svela la reale pericolosità della banda. Era pronta a sparare per uccidere. Parlando delle guardie giurate, hanno considerato di «prendere le pistole», «di legarli e perquisirli» e di sparare nel caso e «neanche sulle gambe... Subito al petto… cosi lo sgonfia subito».

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