Non appena il valico di Sa Casa, ad Aritzo, ha iniziato a bruciare, i residenti, a decine. non hanno perso tempo e si sono fiondati nell’area del rogo.

Il rogo
Il rogo
Il rogo

C’è chi ha lasciato il posto di lavoro, chi si godeva una giornata di ferie, chi è tornato a casa dall’altro capo dell’isola. Giovanissimi,  allevatori, operai, barracelli locali e di Gadoni: tutti impegnati per salvare  l'altopiano insieme a Corpo forestale, Forestas, Protezione civile e mezzi aerei. Con un presidio fino a tarda notte il rogo, in attesa delle bonifiche. 

Andrea Figus, assessore comunale al Cultura, fra i primi ad accorrere sul luogo, racconta ore difficili: «Ci trovavamo al bar con degli amici, quando abbiamo visto  il fumo  e siamo accorsi verso il rogo: abbiamo trovato una situazione drammatica. Le fiamme alte svariati metri, alimentate dalla resina dei pini. Dopo ore infinite di battaglia abbiamo concluso le fasi di spegnimento solo a tarda sera».

Figus evidenzia delle criticità nella macchina dei soccorsi: «Sono stati celeri, ma le forze vanno implementate favorendo le assunzioni di diversi giovani al Corpo Forestale e Forestas. Ma soprattutto va implementata la sorveglianza con droni e telecamere. Diversamente sarà il caos».

A fargli eco il capitano dei barraccelli, Gesuino Vargiu: «Siamo reduci da un lavoro sfiancante»,  dice con un filo di voce, «abbiamo presidiato il perimetro del rogo fino alle 2 di notte. Ma la paura che ripartissero le fiamme era tanta. Tutt'ora siamo presenti sul posto per monitorare l'area».

Ad offrire supporto anche gli imprenditori Peppe Secci e Giovanni Vargiu. Il primo ha donato decine di casse d’acqua alle squadre a terra. Il secondo ha usato la propria pala meccanica per arginare il fronte del fuoco.

Stamattina anche i bambini del servizio estivo della ludoteca hanno voluto fare la propria parte, con un flash mob dal parco di Pastissu.

Il flash mob dei bambini della ludoteca aritzese
Il flash mob dei bambini della ludoteca aritzese
Il flash mob dei bambini della ludoteca aritzese

«Sono stati i piccoli stessi a dirci di voler condannare il rogo delle scorse ore», racconta, orgogliosa, l’insegnante Selene Fois, «e così, uniti in cerchio hanno voluto abbracciare simbolicamente gli alberi del parco». 

Prosegue Fois: «Nel loro gesto, il sostegno alla natura, quasi chiedendole scusa per il danno subito. Come insegnanti siamo fieri di questo meraviglioso messaggio». 

Intanto, dopo la conta dei danni che parla di 18 ettari andati in fumo, sono in corso le indagini coordinate dal Corpo Forestale per accertare l’origine del rogo.

© Riproduzione riservata