Il termovalorizzatore dei rifiuti, costato alla Regione oltre 50 milioni, ancora non parte per cause al momento sconosciute. Un fatto che sta generando una situazione drammatica in tutto il territorio, con i lavoratori da tre mesi senza stipendio e col mancato versamento dei contributi previdenziali e assicurativi.

Coinvolte trenta famiglie, e così a Tossilo è scattata la rivolta operaia. I trenta lavoratori della Tossilo Spa hanno inviato un documento alla loro azienda, alla Prefettura di Nuoro, al commissario liquidatore del consorzio industriale, agli assessori regionali all'industria, ambiente e lavoro e alle organizzazioni sindacali, ponendo in evidenza la grave situazione che si è venuta a creare nella piana tra Macomer e Borore. «Amareggiati ed increduli, siamo costretti ad evidenziare ancora una volta il nostro più grave disappunto e sconcerto per la situazione nella quale ci troviamo - scrivono i lavoratori - lavoriamo per una società che ha gravissime difficoltà finanziarie e che fa perdite per centinaia di migliaia di euro, nella più totale indifferenza, senza che nessuno studi una soluzione credibile e prenda comunque provvedimenti».

Si chiede in particolare l'intervento della Regione, che non risponde alle richieste e alle proteste anche dei sindaci del territorio.

«Adesso basta – scrivono i lavoratori – chiediamo che venga applicata integralmente la legge regionale del 2008, per quanto previsto per le società partecipate dal consorzio industriale di Macomer in liquidazione, quindi compreso il trasferimento delle funzioni e dei lavoratori al nuovo ente».

Una situazione ormai diventata insostenibile. «Abbiamo bisogno di certezze per il nostro futuro, anche quello delle nostre famiglie – è scritto ancora nel documento dei lavoratori – crediamo che il nuovo termovalorizzatore debba essere avviato e gestito da un ente che abbia la capacità finanziaria di farlo e che possa dare serenità non solo a noi, ma anche ai fornitori, imprese ed enti coinvolti, oltre ai comuni utenti».

La situazione, nonostante il richiamo del Prefetto di Nuoro e l'impegno ufficiale degli assessori regionali competenti, non sembra migliorare, ma peggiora ogni giorno che passa. I veti di crisi alla Regione, certamente, non aiutano a venire fuori da questa drammatica incertezza.   

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