Anche l'amministrazione comunale ha espresso dubbi sul progetto di un metanodotto in Sardegna.

Lo ha fatto il consiglio comunale approvando una delibera, che ha esposto una serie di perplessità sulla metanizzazione, ma anche impegnato la Regione "a redigere un nuovo piano energetico e ambientale, che abbia come obiettivo l'abbandono dei combustibili fossili" e la scommessa sulle energie rinnovabili.

Marco Sideri, primo cittadino di Ussaramanna, ha detto: "I dubbi nascono dal fatto che un'opera di questo tipo viene pensata in forte ritardo. Sarebbe auspicabile puntare sulle rinnovabili, sui sistemi di accumulo e sulle comunità energetiche. In nessuna parte del mondo ci si concentra sul metano. Non c'è inoltre nessuna garanzia che il costo del metano sarà in linea con il resto d'Italia. Anzi, l'Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente ha chiaramente detto che una tariffa agevolata per la Sardegna non è prevista, perciò in qualche modo l'ingente costo di realizzazione dell'opera, oltre un miliardo di euro, dovrà essere messo in conto e pagato in bolletta".

Il sindaco ha concluso: "Visto che le due maggiori centrali e le maggiori industrie sono concentrate nelle coste, si rifornisca a metano quei singoli siti. Non ha senso una dorsale impattante dal punto di vista ambientale, logistico e burocratico".
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