Per tre anni è rimasto in condizioni di schiavitù, minacciato e picchiato con una violenza tale da provocargli ferite che lo hanno sfigurato, gli hanno cambiato per sempre il corpo e il volto.

Il 45enne, con problemi psichici, si sarebbe dovuto prendere cura degli animali ma non era stato assunto con un regolare contratto. Viveva in un casolare fatiscente realizzato vicino a una porcilaia e una stalla per cavalli. In una condizione di totale soggezione nei confronti dei suoi aguzzini, che spesso lo picchiavano accusandolo di non accudire bene gli animali.

L’uomo è riuscito a fuggire a fine 2023 grazie all’intervento della sorella e ha denunciato le persone che lo avevano ridotto in schiavitù, un allevatore di 44 anni e la sua compagna di 35.

La perizia medico legale cui è stata sottoposta la vittima ha evidenziato tutte le gravi ferite riportate in questi tre anni di schiavitù: la mancanza di una falange della mano, di pezzi di orecchie, anche ustioni riconducibili a un cannello da fiamma ossidrica. Mai è stato medicato in ospedale, quindi ha anche rischiato infezioni che lo avrebbero potuto portare alla morte.

Ora l’uomo vive con la sorella e la sua situazione è stata segnalata ai servizi sociali.

Oggi, a conclusione delle indagini coordinate dalla Dda di Cagliari, è scattato il blitz a Villasor (QUI la notizia dell’arresto), nella località campestre Bruncu Su Laccu, dove i carabinieri hanno arrestato l’allevatore e la sua compagna 35enne con le accuse, tra le altre, di lesioni gravissime e riduzione in schiaivtù. Lui è stato portato in cella, lei è ai domiciliari.

Nel terreno i due avevano anche allestito uno sfasciacarrozze abusivo: 30 tonnellate di materiali tra auto, rottami, ricambi, carcasse e parti di motori. Il tutto veniva venduto sul web, per i due è scattata anche la denuncia per gestione non autorizzata di rifiuti speciali.

(Unioneonline/L)

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