Valorizzare il ricco patrimonio culturale del paese e in particolare del periodo d’oro del Medioevo che vedeva San Gavino Monreale come importante cittadina. Così l’associazione “Compagnia Medievale Monreale”, presieduta da Giorgio Olla e formata da un nutrito gruppo di volontari, ha organizzato la rievocazione storica del periodo giudicale con il processo alla regina Eleonora d’Arborea.

In abiti dell’epoca il corteo “triste” ha attraversato diverse strade del paese fino ad arrivare alla chiesa di San Gavino Martire in cui si trovano le effigi in pietra dei sovrani della casata d’Arborea. Per l’occasione erano presenti anche il gruppi degli arcieri storici di Sanluri, i Cavalieri dell’Antica Locanda al Castello Cagliari, la compagnia d’Armi Medievali di Sanluri, la compagnia Medievale Monreale, il  Popolo dai Mille Colori (Mirella Piras – Andrea Camarra), il banditore Francesco Serrenti ed Eleonora d’Arborea rappresentata da Sofia Quagliaro.

«Ora dopo il processo ad Eleonora – spiega Giorgio Olla - con il patrocinio del Comune nella casa-museo Dona Maxima c’è stata una conversazione sul Giudicato d’Arborea sul tema "La storia del Giudicato da Mariano IV a Guglielmo II di Narbona”. Di grande spessore gli interventi della professoressa Grazia Villani e del professore Giovanni Battista Mallica mentre il maestro Marco Meloni ha accompagnato la conversazione con brani musicali del periodo e ha curato la regia l’attore Gianluca Medas».
Per l’assessore ai grandi eventi Nicola Ennas la regina Eleonora d’Arborea rappresenta un personaggio cardine non solo nel contesto storico isolano, bensì nel panorama di tutta l’epoca medievale universale. «L’operato della giudicessa possiede caratteri d’innovazione e modernità insoliti rispetto alle legislazioni giuridiche e amministrative del tempo, segnando la storia del diritto europeo in generale. È alla luce di ciò e in considerazione delle tracce tangibili lasciate dalla Giudicessa nella nostra comunità, dunque, che deve inquadrarsi la rievocazione storica del periodo giudicale. È di fondamentale importanza perpetuare la memoria di un personaggio del calibro di Eleonora d'Arborea, la quale ha segnato la storia della Sardegna ed è legata a doppio filo con le nostre radici. Ricordare Eleonora d’Arborea equivale a riappropriarci del nostro patrimonio storico e del nostro capitale culturale».

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