Mario Becciu: «Mio fratello Angelo è innocente. Dopo la sentenza è sconvolto»
Intervista al Tg1 all’indomani della condanna del cardinale di Pattada«Mio fratello è innocente, il Tribunale non ha voluto sconfessare una decisione già presa dal Papa».
E ancora: «Ci stupisce che proprio prima di Natale sia stata organizzata una sentenza così dura. È un bel regalo di Natale».
Lo ha detto, in un'intervista al Tg1, Mario Becciu, fratello di Angelo Becciu, il cardinale di Pattada condannato dal Tribunale vaticano a 5 anni e 6 mesi di reclusione al termine del processo sulla gestione dei fondi della Santa Sede.
Come sta suo fratello? «È sconvolto – dice Mario Becciu – perché non si aspettava una sentenza così dura. È rimasto attonito, incredulo».
Poi Mario Becciu spiega che la decisione presa tre anni fa da Papa Francesco, che ha privato monsignor Becciu della carica di prefetto per le Cause dei santi e delle prerogative del cardinalato, «qualche commentatore l'aveva definita una condanna preventiva, per cui il Tribunale si è trovato nel dover confermare o sconfessare una decisione già presa. Però io credo ancora nell'onestà dei giudici. Abbiamo un secondo grado di giudizio: speriamo lì che l'innocenza venga finalmente proclamata».
Aver fatto entrare i mercanti nel tempio? «È una grande stupidaggine», dice Mario Becciu. Aggiungendo: «È una frase che fa effetto mediaticamente. Mio fratello ha solo continuato la prassi che vigeva da decenni dentro la Segreteria di Stato. Lui ha seguito le indicazioni che dava il segretario di Stato, che all'epoca era il cardinale Bertone, e gli esperti amministrativi».
Alla domanda sul fatto che il cardinale è stato accusato di aver favorito la sua famiglia, Mario Becciu risponde che «anche l'accusa alla fine ha dovuto dire che nessun euro è circolato tra i fratelli. Siamo diventati un bersaglio solo perché dietro di noi c'era un simbolo. Un cardinale».
Sul suo coinvolgimento all'inizio del processo Mario Becciu ha commentato: «Nessuno di noi è al sicuro. Non basta essere persone oneste per essere ritenuti tali».
(Unioneonline/l.f.)