Dopo aver ricevuto da Roma le motivazioni alla base dell'impugnazione della finanziaria regionale da parte del governo, il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru ha inviato una richiesta d'incontro al ministro degli Affari regionali Enrico Costa.

Secondo quanto riporta una nota dello stesso governatore, Pigliaru ha dovuto prendere atto "di un mutato atteggiamento che appare oggi estremamente formale e poco incline a porre in essere l’auspicata collaborazione istituzionale volta a contenere nei limiti strettamente fisiologici il ricorso al contenzioso istituzionale".

La "Legge di Stabilità 2017" della Regione Sardegna, approvata dal Consiglio regionale lo scorso 13 aprile, è stata bocciata dal Consiglio dei ministri del 9 giugno, proprio su proposta di Costa, a causa di due norme formali.

"La prima, riguardante l'attribuzione del salario accessorio del personale operante presso la Centrale regionale di committenza, viola l'articolo 117 della Costituzione, che riserva allo Stato l'ordinamento civile e, quindi, i contratti collettivi", si legge nel verbale del Cdm.

La seconda norma "prevedendo autorizzazioni di spesa prive di copertura finanziaria, viola l'articolo 81, terzo comma della Costituzione".

Nella lettera il presidente assicura il suo impegno per la modifica della norma regionale, al fine di evitare "una impugnativa che, aldilà degli aspetti formali assume un chiaro significato politico".

E auspica che l’incontro con il ministro possa "riannodare i fili di una positiva e fattiva collaborazione volta a integrare e rendere sinergiche le azioni dei rispettivi livelli istituzionali".

(Redazione Online/F)

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