Macomer, donna segregata nell’ovile e picchiata: l’aguzzino condannato a 6 anni e mezzo
Rinchiusa in un casolare alla periferia del paese, non poteva uscire ed era continuamente vittima di botte, minacce (anche con un coltello) e umiliazioni. Anni d’inferno fino al blitz della polizia(Foto Pixabay.com)
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Una condanna a 6 anni e mezzo per maltrattamenti e sequestro di persona a un 55enne, originario di Sassari ma residente a Macomer. Si chiude con questa sentenza la drammatica storia di una giovane donna che per quattro anni è stata tenuta segregata in casa e maltrattata dal convivente in un casale alla periferia di Macomer.
Il verdetto, pronunciato dalla giudice del tribunale di Oristano Silvia Palmas, è arrivato nel primo pomeriggio di oggi: due anni in più rispetto alla richiesta della pm Daniela Caddeo, più il risarcimento danni e una provvisionale di 3mila euro per la vittima (parte civile con l’avvocato Luciano Rubattu),
La vicenda era emersa dopo alcune segnalazioni ai servizi sociali di Macomer, poi c’era stato il blitz della polizia che dall’esterno della casa nell'azienda agricola sentiva i lamenti della donna. Non poteva uscire né aprire la porta perché il suo convivente, (difeso da Federica Atzeni), l’aveva rinchiusa all’interno sbarrando porte e finestre. Lei non aveva nemmeno le chiavi; una condizione di sudditanza e di dolore andata avanti per anni fra minacce (anche di morte con tanto di coltello puntato alla gola) e botte, umiliazioni e insulti. Una vita d’inferno fino all’intervento decisivo dei servizi sociali e della polizia che hanno restituito la libertà alla donna, affidata poi a una struttura protetta.