Liste d’attesa infinite, ma le strutture private non possono contribuire come vorrebbero e dovrebbero per mancanza di risorse adeguate, creando disagi ai pazienti. 
«Le strutture sanitarie private convenzionate e accreditate da diverso tempo sono costrette a ridurre le prestazioni in convenzione per insufficiente assegnazione del loro budget rispetto alle reali esigenze dei cittadini. Chiediamo alla Regione, con la massima urgenza, di emanare una direttiva affinché si possano praticare esami fuori budget, per evitare che i cittadini debbano pagare la prestazione».
È l’appello lanciato dalle aziende sarde di Confapi Sanità, che hanno scritto all’assessore Carlo Doria chiedendo di essere convocate e l’istituzione di un tavolo permanente «per discutere e risolvere insieme le criticità». 
Sottolinea il presidente regionale di Confapi, Giorgio Delpiano: «È sostanzialmente una criticità che risale ai tempi del Covid, le aziende vedono bloccate la possibilità di erogare prestazioni in convenzione nonostante siano di supporto alle carenze di capacità da parte delle strutture ospedaliere pubbliche. Questo provoca il collasso del sistema sanitario che rischia così di non poter smaltire tutte le richieste con le conseguenze della creazione di liste d’attesa spropositate e conseguenti danni ai pazienti che non possono accedere alle cure necessarie in tempi ragionevoli».

© Riproduzione riservata