C’è Mare Aperto 2025 e in Sardegna si chiudono ampi specchi di mare. Era attesa ed è arrivata l’ordinanza della Guardia costiera di Cagliari che delimita le aree davanti alle coste del sud (e est) Sardegna nelle quali, a partire da oggi e per le prossime tre settimane, si svolgerà la più grande esercitazione organizzata dalla Marina militare italiana: partecipano seimila militari di otto Paesi Nato con oltre 150 mezzi (navi, sommergibili, aerei) coinvolti, oltre agli osservatori di 21 Paesi.

Il provvedimento si incrocia con quello emesso nei giorni scorsi dalla Capitaneria di Arbatax, che interessa un’immensa porzione di mare al largo di Costa Rei fin su, alla costa ogliastrina. 

L’ultima ordinanza, pubblicata oggi, 28 marzo, come data di entrata in vigore porta il 26. Quattro le zone interdette. Alfa, Bravo, Charlie e Delta. la prima, suddivisa in due sottozone, è nel cuore del Golfo di Cagliari: va dalle acque davanti a Cala Regina fino a quelle di fronte al promontorio di Calamosca. La Bravo ha uno spigolo davanti a Villa San Pietro e l’altro al largo di Nora. Da qui inizia la Charlie, che si spinge fino all’orizzonte davanti a Eden Rock. Niente interdizioni davanti a Chia, si arriva fino a Teulada, dove a ridosso della penisola interdetta per inquinamento è stabilita l’area Delta: è quella dove sono previsti gli sbarchi anfibi.   

Ma cosa non si potrà fare mentre sono in corso le esercitazioni? 

L’ordinanza dice che è vietato:  

navigare, ancorare e sostare con qualunque unità, sia da diporto che ad uso professionale;

• praticare attività di immersioni subacquee, la balneazione e comunque accedervi;

svolgere attività di pesca;

ogni attività connessa all’uso del mare non espressamente autorizzata.

Inoltre «tutte le unità in navigazione nelle restanti aree devono mantenersi ad una distanza non inferiore a 1000 metri dalle unità navali militari debitamente segnalate, prestando particolare attenzione e valutando l’adozione di eventuali misure aggiuntive suggerite dalla buona perizia marinaresca al fine di prevenire potenziali situazioni di pericolo». 

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