Resta ancora senza una causa apparente, la morte di Giovanni Marchionni, ventenne napoletano, trovato senza vita, venerdì mattina, a bordo di uno yacht ormeggiato nella Marina di Portisco, a Olbia. L’esame autoptico, eseguito questa mattina all'Istituto di medicina legale di Sassari disposto dalla pm della Procura di Tempio, Milena Aucone, non ha risolto il giallo sul decesso del giovane che sarebbe morto per un arresto cardiocircolatorio ma non è stato accertato se la causa della morte siano state le esalazioni fuoriuscite da un wc chimico o dalle batterie presenti nell'imbarcazione, come ipotizzato dopo i primi rilievi effettuati al momento del ritrovamento.

Sarà necessaria un'indagine immunoistochimica per rilevare l’eventuale positività al marcatore indicativo di una asfissia causata da gas nocivi.

All'autopsia, eseguita dal medico legale, Francesco Serra, hanno assistito i consulenti di parte nominati dal difensore dei familiari, Gabriele Satta, e dall'avvocato dei proprietari dell'imbarcazione, Giampaolo Murrighile. I funerali saranno celebrati venerdì a Bacoli e il sindaco del paese, Josi Gerardo Della Ragione ha indetto il lutto cittadino.

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