Il WWF chiede alla Regione Sardegna di fermare l’attività venatoria in tutta l’Isola.

"I dati meteoclimatici – si legge in una nota dell’associazione animalista – dimostrano che il 2022 è un anno estremamente critico per la fauna, viste le temperature massime assai elevate e i prolungati periodi di siccità che hanno determinato una grave situazione di stress in molti ecosistemi. Ad aggravare il quadro, già di per sé critico, si aggiunge l'incremento del numero di incendi e della superficie percorsa dal fuoco. Situazioni estreme che stanno creando stress e sofferenza soprattutto alla fauna nobile stanziale come coniglio, lepre sarda e pernice sarda specie oggetto di caccia in Sardegna".

La nota è stata inviata all'assessore regionale alla Difesa dell'Ambiente Gianni Lampis, per evidenziare che “che il disturbo venatorio conseguente alla ricerca delle specie selvatiche in condizioni climatiche gravi influisce negativamente sullo status e dinamica delle popolazioni in quanto lo stress induce gli animali ad un elevato consumo energetico alla ricerca delle vie di fuga, diminuendo in maniera sensibile il tempo dedicato all'alimentazione. La carenza idrica è un altro fattore di rischio perché costringe gli animali a concentrarsi in aree ristrette per l'abbeveraggio divenendo così soggetti di facile cattura".

Dal Wwf Italia per la Sardegna ricordano che "L’Ispra già nel 2012 rilevava che per le tre specie è necessaria la pianificazione della caccia basata su criteri di sostenibilità in ciascuna unità territoriale di gestione attraverso il monitoraggio standardizzato della popolazione, la stima dell'incremento utile annuo, la stesura di un piano di prelievo commisurato alla dinamica della popolazione e l'adozione di meccanismi di controllo del prelievo che consentono il rispetto del piano programmato. In assenza degli elementi di gestione appena citati il prelievo venatorio non dovrebbe essere consentito. Dopo 10 anni - denunciano dal Wwf - dobbiamo amaramente constatare che nessuno dei criteri è stato rispettato. Non esistono ancora le unità territoriali di gestione (gli ATC) giacché la Sardegna è l'unica regione italiana che non si è ancora dotata di un Piano Faunistico".

(Unioneonline/l.f.)

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