Si inizia oggi, si sale ancora da mercoledì, con progressione fino a venerdì, quando dovrebbe irrompere il maestrale. E solo allora sarà infranta la bolla di caldo che sta per avvolgere la Sardegna, rinforzata da una cappa di polveri sahariane sospese. 

La causa dei fenomeni delle prossime ore è un anticiclone africano sta per conquistare la quasi totalità dell'Italia, facendo schizzare le temperature fin quasi 10°C sopra la media del periodo, facendo registrare picchi di 40°C, che potrebbero toccare i 42-43 in alcune zone interne dell’Isola. 

Nel frattempo, secondo gli esperti de Il Meteo.it  oggi il bel tempo sarà prevalente con cielo sereno al Centro-Sud e poco nuvoloso al Nord. Nei prossimi giorni saranno le temperature a diventare le protagoniste assolute.

L'escalation del caldo africano sarà inizialmente graduale fino a domani, con valori massimi attorno ai 32-34°C al Centro-Nord e superiori a questi su Puglia, Sicilia e Sardegna.

Da mercoledì e fino a venerdì ci sarà un'ulteriore intensificazione del calore. Le giornate più roventi sembrano essere quelle di giovedì 20 (solstizio d'Estate) e venerdì, quando al Centro-Sud i valori massimi toccheranno punte di 39-40°C come a Roma, Napoli, Terni, Macerata, Firenze, al Nord anche a Forlì e Ferrara. Valori più alti (fino a 42-44°C) si registreranno invece nelle zone interne di Sardegna e Sicilia.

Per quanto riguarda la durata di questa esplosione africana sembrerebbe - secondo le previsioni degli esperti - che già nel weekend del 22-23 giugno l'anticiclone possa iniziare a perdere di potenza con i primi temporali molto forti al Nord e un generale abbassamento delle temperature su tutte le regioni. Qualche pioggia però potrebbe registrarsi nell’Isola già nella giornata di mercoledì, nei settori centro-orientali. 

Lo spiraglio per il cambiamento c’è, assicura il meteorologo cagliaritano, ex Aeronautica militare e ora di Meteonetwork, Alessandro Gallo,  «per il possibile ingresso di una perturbazione di origine atlantica, con venti da maestrale e temperature minime e massime in diminuzione». 

(Unioneonline/E.Fr.)

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