Intercettata per mesi: in cella la banda di Orgosolo
In carcere sono finiti sei giovani, compresa una ragazza di 25 anni, inguaiati dalle intercettazioni telefoniche: sono accusati di vari colpi messi a segno nell'Oristanese e in GalluraPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Hanno svaligiato bar, slots machine, una farmacia, rubato auto utilizzate come ariete e intascato in tutto oltre 15 mila euro. Sei giovani disoccupati di Orgosolo, compresa una donna, sono finiti in carcere, accusati di aver messo a segno vari furti nell'Oristanese e nella costa orientale. A inchiodare la banda un'intensa attività investigativa dei carabinieri di Ottana, tutta basata sulle intercettazioni telefoniche che avrebbero consentito di ricostruire gli spostamenti soprattutto notturni dei sei giovani e di seguire passo passo anche le loro difficoltà nel portare a termine i colpi.
GLI ARRESTATI L'operazione è scattata all'alba di ieri. I carabinieri, con in mano l'ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dal pm Daniele Rosa e accolta dal gip Francesco Verderese, intorno alle 5 si sono presentati nelle case dei sei giovani. Si tratta dei ventenni Salvatore Buesca e Francesco Pira, di Francesco Buffa, Stefano Carta e Antonio Saccheddu, tutti di 19. La più anziana è Maria Grazia Pira che, comunque, non ha più di 25 anni e - secondo i carabinieri - aveva un ruolo attivo nella banda. ''Non è la ragazza che si lascia trascinare'', precisa il capitano Antonio Parillo, comandante della compagnia di Ottana, convinto di aver smascherato dei professionisti del crimine.
LE INTERCETTAZIONI Le indagini, che non sono ancora finite, iniziano quando i carabinieri del Nucleo operativo di Ottana registrano la presenza dei giovani orgolesi tra Ottana, Sarule, Oniferi e Orani in concomitanza con furti messi a segno nella zona. Oltretutto, si tratta, come per Buesca e Saccheddu, di persone già note alle forze dell'ordine. Parte a quel punto un'attività di analisi dei tabulati telefonici che tra febbraio e marzo registra i loro spostamenti. I carabinieri rilevano ''un'elevata mobilità''. E - spiega il capitano Parillo - ''un'elevata professionalità con l'uso di un linguaggio criptico''. Le conversazioni telefoniche sono rare, avvengono solo nei momenti di difficoltà. Succede, per esempio, a Marrubiu quando durante il blitz scatta l'allarme e interviene la guardia giurata.
LE ACCUSE Sulla base delle intercettazioni la banda deve rispondere di furti aggravati. In particolare, Buesca, Buffa, Carta e i due Pira sono accusati del furto compiuto la notte del 17 aprile alla farmacia di Marrubiu che ha fruttato 200 euro. Gli stessi devono rispondere anche dei tentati furti nel caffè Caprice e nel supermercato Hardis di Terralba, entrambi del 17 aprile. Su Buesca, Buffa e Saccheddu pesa anche l'accusa di aver rubato un Fiorino a Oliena, utilizzato la notte del 28 aprile per sfondare la vetrata di accesso all'area di servizio Agip sulla 131 Dcn, vicino a Budoni. Qui la banda si è impossessata di 10 mila euro contenuti nelle slots machine e nei cambiamonete. Poi si è diretta a Torpè dove ha rubato un'altra vettura e ha razziato duemila euro, custoditi nelle slots machine del bar Pilosu.
LE INDAGINI ''Ci riserviamo di svolgere ulteriori indagini. Siamo ai primi sei componenti di una banda abbastanza agguerrita e determinata'', sottolinea il capitano Parillo lasciando intendere che sono in corso accertamenti anche su altri episodi criminosi, a iniziare dalle tante rapine registrate nella zona. ''Le stesse persone - spiega - erano in fase di esplorazione di nuovi territori''. Il 31 maggio, per esempio, erano a Porto Cervo dove avrebbero guardato con particolare attenzione una gioielleria del centro. Il segno che forse la banda aveva altre ambizioni, dopo la successione dei furti che ha, comunque, fruttato 12 mila euro in una sola notte e 15 mila in tutto. ''È tutto da dimostrare che fosse una struttura associativa'', tiene a precisare il capitano Parillo. ''Per ora sono tutti accusati di furti aggravati in concorso''. Ieri le case dei sei giovani sono state perquisite dai militari che hanno trovato solo tre passamontagna nell'abitazione di Buesca.
Marilena Orunesu
