«Sciopero riuscito» secondo l'organizzazione sindacale ORSA TPL degli autisti e ferro-tranvieri ARST, per l'alta astensione dei lavoratori e la decisa adesione alla protesta. Oltre l’80% nel comparto automobilistico e in quello ferroviario e metro-tranviario è la percentuale dell'astensione dei lavoratori ieri 18 settembre.

I dati della sigla sindacale «attestano un malessere profondo, per l’indifferenza della dirigenza ARST che per decenni ignora le condizioni del personale e che si è riversato in pieno sul servizio collettivo pubblico. La politica regionale ancora assente e inconcludente sulle rivendicazione dei lavoratori. Non è bastata la riunione congiunta con l’Assessore ai Trasporti e del Lavoro della RAS. Sono trascorsi alcuni mesi ma le promesse di intervento le ha portate via il vento», commenta caustico Luigi Melis della segreteria regionale ORSA Sardegna.

Tanti i disagi per i cittadini: corse soppresse, linee sospese, rientri e trasferimenti annullati in tutta l’Isola. «Ci scusiamo con l'utenza ma la responsabilità è da addebitare esclusivamente all’arroganza della dirigenza ARST».

Braccia incrociate dei lavoratori per «l’integrativo farsa» nelle buste paga proposto da ARST: «Una proposta che in realtà non contiene nulla rispetto al passato, nessun miglioramento delle indennità e premi di produttività», prosegue Melis.

Le altre rivendicazioni storiche dei lavoratori iscritti a ORSA: «Sistemazione dei locali per il personale nei depositi e sedi ARST di tutta la Sardegna, rivalutazione delle indennità aziendali e revisione dei nastri orari di lavoro, regole chiare su part-time e trasferimenti di sede, stabilizzazione degli “assuntori”, istituzione di una piattaforma informatica per i cambi turno, buoni pasto per tutti, revisione completa dei parametri retributivi per adeguarli alle professionalità realmente acquisite».

La protesta continuerà sino a quando non verranno  discusse le problematiche rivendicate dai lavoratori: «Vogliamo risposte da parte della dirigenza ARST, che ha una posizione assurda e ambigua. E anche risposte dalla Politica regionale», chiude Melis.

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