Iglesias, pacifisti identificati durante un incontro: “Questa è un’intimidazione"
L’episodio dopo la presentazione di un libro. La denuncia delle associazioni pacifiste
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Oltre cinquanta persone sono state identificate dalla polizia durante l'incontro pubblico “Costruiamo insieme comunità future”, organizzato dal Comitato Riconversione Rwm a Iglesias in una sala del municipio. Evento che prevedeva laboratori per bambini e la presentazione del libro "Disarmare il virus della violenza" di Pasquale Pugliese. Per alcune associazioni pacifiste, che hanno reso noto il fatto, si è trattato di una "intimidazione".
Caminera Noa “esprime preoccupazione e sdegno nei confronti di ciò che appare come un chiaro segno di intimidazione verso chiunque sia a favore di un modello di sviluppo alternativo alla presenza di fabbriche d’armi e basi militari sul territorio”.
“Il grave fatto accaduto ieri – sostiene il movimento - non fermerà certo l’attivismo dei numerosi comitati di cittadini e cittadine che negli ultimi anni si sono opposti con forza all’ampliamento della RWM di Domusnovas e neppure arresteranno il movimento che da decenni si batte per la smilitarizzazione dell’Isola. Ma è necessario denunciare questo grave atto intimidatorio, affinché mai nessuno possa sentirsi minacciato per partecipare a un incontro pubblico e per il proprio impegno civile e politico contro armi e guerre”.
Le identificazioni, da quanto si apprende, sono avvenute al termine della presentazione del libro quando ha preso la parola uno degli organizzatori della manifestazione contro le basi militari in Sardegna, prevista il 22 maggio prossimo davanti alla base di Teulada a Sant'Arresi e pubblicizzata con un manifesto affisso fuori dal municipio.
Nel suo intervento, sollecitando una massiccia adesione alla protesta, ha chiesto di "mettere da parte le differenze dei diversi gruppi e sigle, provare a manifestare davanti alle reti, sperando di tagliare e bloccare le esercitazioni o comunque ricordare ai nostri amici in divisa o tra i banchi del governo che noi le basi non le vogliamo".
Queste dichiarazioni saranno adesso valutate dalla polizia. Di intimidazione parlano anche gli esponenti del Tavolo sardo per la pace, mentre Sardinia Libera considera l'intervento della polizia "un atto di arroganza spropositato e ingiustificato”.
(Unioneonline/D)