"A Cagliari, forse per la prima volta nel dopoguerra, finalmente un sindaco - spiegano Gruppo d'intervento giuridico e Amici della Terra - ha detto un no forte e chiaro a un nuovo, pesante, intervento immobiliare in una zona periferica completamente priva di viabilità d'accesso, da realizzare a spese pubbliche".

Su Stangioni è il quartiere "verde", ecosostenibile, proposto al Comune da alcune coop. L'iter era già cominciato anni fa, ma il traguardo non si è mai visto. Nei mesi scorsi l'amministrazione aveva proposto una sorta di scambio tra la rinuncia al nuovo rione e la possibilità di riproporre il piano in altre aree cagliaritane passando magari per il recupero di vecchi edifici. Ma la trattativa non è andata in porto. E sabato nel corso di un convegno, Zedda ha bocciato chiaramente il piano. La crociata delle associazioni ambientaliste è in nome del no al consumo del suolo. "Cagliari - scrivono gli ecologisti ricordando che in città ci sono 5000 case non abitate - non ha bisogno di nuovo cemento, non ha bisogno di ulteriore 'consumo del territoriò, ha bisogno di case ristrutturate e di case a prezzi (acquisto, locazione) accessibili. Soprattutto ha bisogno di più alberi, più verde pubblico". Due inviti rivolti a Zedda: un piano di housing sociale e la revisione del piano urbanistico alla luce del Ppr. "Bene, anzi benissimo - concludono Grig e Amici della terra - ha fatto il sindaco Massimo Zedda ha dire chiaro e tondo che non devono esserci nuovi consumi di territorio, così come nel programma elettorale, e lo dovrebbero sapere i consiglieri comunali di maggioranza, ma ora devono seguire con determinazione le azioni conseguenti".
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