Tensione in aeroporto a Olbia per l’arrivo di turisti israeliani: «Perquisito e minacciato chi passeggiava»
Dopo la manifestazione proPal del 31 agosto contro lo sbarco dei passeggeri da Tel Aviv, A Foras: «Oggi fermati in cinque, anche un bambino, per una manifestazione non autorizzata che non c’era». Scalo blindatoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Tensione e presidi continui all’aeroporto Costa Smeralda di Olbia dopo la manifestazione proPal del 31 agosto che ha contestato l’arrivo di turisti israeliani dallo scalo di Tel Aviv, al grido di “Killers not welcome”.
«Cinque persone, tra le quali un bambino, questa mattina sono state identificate e minacciate perché passeggiavano nello scalo» denuncia il comitato antimilitarista A Foras, i cui componenti si erano già resi protagonisti, a Chia, di un atto simbolico contro i turisti israeliani che condividono la linea del governo di Natanyahu (QUI LA NOTIZIA).
«Dopo la manifestazione di domenica 31 agosto, dove siamo riusciti a tenere in ostaggio per diverse ore i turisti sionisti all'interno dei loro autobus», si legge in una nota, «la polizia italiana e la guardia di finanza hanno deciso di schierarsi questa mattina con camionette e in tenuta antisommossa per proteggere l'ennesimo arrivo da Tel Aviv con l'obbiettivo di garantire ai villeggianti sionisti delle serene vacanze».
Alcune cittadine sarde «recatesi in aeroporto per vedere chi e cosa stesse arrivando da uno stato genocida sulla loro terra, senza che alcun simbolo o bandiera venissero esposti», prosegue A Foras, «sono state arbitrariamente identificate da Digos e “celere” mentre passeggiavano fuori dal Terminal – cosa che per altro avviene abitualmente, visto che, ricordiamo, l’aeroporto di Olbia è anche l’unica sala studio di Olbia oltre alla biblioteca civica, nonché un centro commerciale a tutti gli effetti – e minacciate di denunce penali per manifestazioni non organizzate. Manifestazione che fino a quel momento, per altro, non c’è stata».
Nonostante «l’atteggiamento intimidatorio delle forze dell’ordine, schierate a difendere i turisti sionisti da qualsivoglia contestazione, chi era lì presente ha comunque sventolato la bandiera palestinese in faccia a complici e criminali di guerra e ricordato loro che in terra sarda non saranno mai i benvenuti. Non ci sarà nessuna pace per chi vive di guerra».
(Unioneonline/E.Fr.)